“Non c'è nessun miglioramento negli emendamenti al ddl concorrenza, presentati ieri alla Camera dai relatori Martella e Fregolent, ad eccezione di qualche aggiustamento”, dichiara Antonio Filippi, responsabile delle politiche energetiche della Cgil nazionale. “Non ci sono rassicurazioni – spiega il dirigente sindacale – in merito alla soppressione dell'acquirente unico per l'energia elettrica e il gas”.

“La vera sostanza, contenuta nell'articolo 19, non viene modificata – aggiunge l'esponente Cgil –: 23 milioni di famiglie e piccole imprese, dal 1° gennaio 2018, saranno costrette a passare al mercato libero, con un possibile slittamento di sei mesi, se le procedure non verranno tutte completate”.

“Chiediamo alle forze parlamentari – prosegue Filippi – norme che garantiscano al singolo utente la libertà di scegliere il mercato libero, solo se ritenuto economicamente più vantaggioso. Ad oggi, chi ha fatto questa scelta ha pagato l'energia circa il 20% in più rispetto al mercato tutelato, come ha evidenziato anche l'Autorità per l'energia elettrica e il gas”.

“Per questi motivi – conclude il sindacalista –, la Cgil ribadisce la sua contrarietà alla soppressione dell'acquirente unico, il solo argine per non consegnare nelle mani di pochi operatori di fornitura energetica milioni di utenti, e trasformare questi ultimi in meri strumenti di profitto economico”.