La Fiom di Palermo denuncia la grave situazione dei lavoratori disoccupati dell’industria metalmeccanici della Provincia. Un migliaio di disoccupati del settore non ha percepito nessuna forma di sostegno al reddito per tutto il 2014. Le loro domande di mobilità sono rimaste senza risposta. Si tratta di ex metalmeccanici delle aziende delle installazioni telefoniche, dell’indotto Fincantieri, dell’indotto Fiat. Ex lavoratori specializzati, che negli anni passati hanno beneficiato di ammortizzatori in deroga, ma che ora, a causa delle nuove normative varate dal governo nazionale, in tema di ammortizzatori e di allungamento dell’età pensionabile, hanno peggiorato drasticamente la loro situazione.
    
Una situazione comune a migliaia di altri disoccupati di tutte le categorie e rappresentata in una lettera inviata dalla Fiom all’assessorato regionale al Lavoro, con la richiesta di un incontro urgente. “Come Fiom, nel 2014 abbiamo fatto richieste di mobilità per 303 lavoratori di 148 aziende. Gli accordi sono stati raggiunti solo per 89  aziende. È rimasta fuori la metà di questa platea. Ma questa situazione drammatica, dai dati complessivi dei sindacati, riguarda almeno un migliaio di lavoratori metalmeccanici. Lo stesso dramma lo stanno vivendo tante altre categorie – denuncia Francesco Piastra, segretario Fiom di Palermo –. Per il 2015, né il governo nazionale né quello regionale hanno definito la normativa, né tantomeno le coperture economiche per tutelare con gli ammortizzatori sociali centinaia di lavoratori disoccupati, provenienti dalla disoccupazione o dalla mobilità in deroga”.
   
Nel  2014, il ministero del Lavoro e la Regione siciliana hanno impartito direttive e circolari che, di fatto, hanno modificano e contraddetto i precedenti provvedimenti legislativi e normativi. Questo ha determinato il blocco delle istanze per la maggior parte delle richieste presentate nel 2014, sia prima che dopo l’emanazione del decreto. Per quest'anno, la Fiom ha finora presentato richiesta di mobilità per 134 aziende e per 300 lavoratori. “Ma siamo fermi: al di là dei buoni propositi della giunta e dell’assessore al Lavoro – rileva Piastra –. Chiediamo un incontro per discutere di politiche attive del lavoro per i disoccupati, per superare l’impasse. Si tratta di una platea di lavoratori disoccupati e specializzati che con politiche mirate e di formazione potrebbe essere reinserita nel mercato del lavoro”.