Cosa è rimasto oggi delle grandi conquiste che il movimento delle donne ha ottenuto negli ‘60 e ‘70 in Italia? Una domanda che trova risposta nella concretezza delle grandi difficoltà che le lavoratrici vivono oggi, nella crisi, anche sul territorio ternano. Su questo, si sono confrontate oggi, 13 marzo, le donne della Cgil di Terni, in un’iniziativa dal titolo “Donne, lavoro e sindacato” promossa dalla Camera del Lavoro, insieme allo Spi Cgil e al Coordinamento donne dello Spi.

Un’iniziativa che ha raccolto le testimonianze di lavoratrici e sindacaliste del territorio, come quella di una operatrice del call center K4up, dove da ormai 15 giorni è in corso uno sciopero per rivendicare i diritti calpestati di decine di lavoratrici, alle quali viene negato anche il contributo per la maternità. Dopo la proiezione del documentario “La politica del desiderio”, che racconta l’esperienza del movimento femminista italiano dagli anni ‘60 ad oggi, hanno partecipato al dibattito, coordinato dalla giornalista Chiara Damiani, Laura Ricci, della segreteria provinciale della Cgil di Terni, Angela Caputo, responsabile del coordinamento donne Spi di Terni, Valentina Porfidi, della Fp di Terni, Minodora Petre, responsabile immigrazione per la Cgil di Terni e Vera Lamonica, segretaria nazionale Cgil.

“Nella crisi le donne stanno assumendo un nuovo ruolo nel mercato del lavoro – ha detto Lamonica –, che è spesso sostitutivo rispetto al lavoro dell’uomo, che viene meno, per la cassa integrazione o per la perdita del posto. E questo nuovo lavoro femminile è più povero e meno tutelato, come dimostra l’esperienza delle lavoratrici dei call center. Quindi, anche se apparentemente in cima alla piramide sociale il ruolo della donna è oggi più visibile, alla base della stessa la condizione di vita e occupazionale è precipitata. La Cgil è un luogo in cui le donne riescono ancora a discutere, e credo che sia proprio da loro che può nascere una proposta innovativa di riforma della società e dell’economia che ci conduca fuori dalla crisi”.