Approvato ieri sera (17 febbraio) l'accordo Italtel dei lavoratori di Settimo Milanese, il primo stabilimento italiano. Il 12 febbraio scorso, al Ministero dello Sviluppo Economico, era stata siglata una ipotesi di accordo, raggiunta dopo mesi di mobilitazione. Il 17, nei siti Italtel, si è svolto il referendum tra i lavoratori sul testo sottoscritto. Ne dà notizia la Fiom Milano in una nota. "A Castelletto - informa il sindacato -, che con i suoi 750 dipendenti è di gran lunga la più importante sede Italtel, la partecipazione al voto è stata a dir poco massiccia: hanno votato 643 lavoratrici e lavoratori, ossia l’’83% degli aventi diritto".

Il risultato emerso dalle urne trasforma l’ipotesi in accordo: con 400 voti a favore, infatti, le lavoratrici e i lavoratori Italtel di Castelletto hanno validato il testo.

“Il risultato del referendum non era affatto scontato – dichiara Marco Mandrini della segreteria della Fiom di Milano. Si è trattato, infatti, di una trattativa complicata il cui risultato è stato sofferto perché, pur prevedendo il rientro dei lavoratori in cassa integrazione, congela temporaneamente alcuni istituti economici. Resta il fatto che l’obiettivo della vertenza era scongiurare i 150 ulteriori esuberi dichiarati dall’azienda e rilanciare l’attività di una delle maggiori imprese italiana del settore. Questo obiettivo è stato raggiunto”.

“Ora Italtel non più proseguire sulla strada perseguita finora – aggiunge Marcello Scipioni, segretario generale della Fiom di Milano – concentrata sui tagli e non sugli investimenti. Così come deve cambiare registro il Governo, adottando una politica industriale per il settore Ict, fondamentale per il rilancio dell’economia. Per reggere il livello di conflitto messo in campo dall’azienda, è stata fondamentale l’attività delle delegate, dei delegati, dei militanti della Fiom, l’organizzazione più rappresentativa all’interno dell’impresa”.