“Siamo in un mondo dove l'unica cosa che cresce è la disuguaglianza. La manifestazione del 25 ottobre è una prima tappa di una mobilitazione che cresce e che determinerà le condizioni per uno sciopero generale”. Con queste parole il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha concluso l'affollatissimo attivo della Cgil di Torino di oltre 1.500 delegati, pensionati, studenti e precari che hanno riempito stamane il teatro Alfieri a Torino, in preparazione della manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma contro la riforma del lavoro.

Un impianto di amplificazione montato all'esterno del teatro ha consentito ai moltissimi delegati che non sono riusciti ad entrare in sala di seguire comunque i lavori dell'assemblea.

Nella sua relazione introduttiva la segretaria generale della Cgil torinese, Enrica Valfrè, ha sottolineato che “il Presidente del Consiglio ci denigra, ci dice che siamo conservatori, che rappresentiamo il vecchio. Ma non dobbiamo farci schiacciare in questa caricatura. Dobbiamo fare un’operazione verità, dire le cose come sono. Il jobs act è una legge approvata per avere un po’ di flessibilità in Europa, che sceglie di stare dalla parte dei più forti e che in tante parti umilia i lavoratori e chi li rappresenta. Invece di togliere diritti a chi li ha, bisogna allargare le tutele, mentre si lavora, quando si perde il lavoro, tra un lavoro e l’altro; cancellare la precarietà, e quindi i tanti tipi di contratto che sono nati in questi anni che servono soltanto a pagare di meno le persone e a renderle più flessibili e sole. Nella delega non c’è nulla di tutto ciò: è un potente programma di riassetto socio-economico e di poteri: si parte dal cambiamento dello statuto dei lavoratori, si arriva a mettere in discussione il contratto nazionale ed il salario. A differenza di Renzi – ha concluso Valfrè – noi non riusciamo a farcene una ragione e non ci arrendiamo ”.

Tanti i delegati che hanno preso la parola prima dell'intervento conclusivo di Susanna Camusso. Tra gli interventi più seguiti quello di Claudia Bocca, giovane lavoratrice di un'azienda chimica di Settimo Torinese, licenziata per attività sindacale e reintegrata grazie all'articolo 18; del delegato 25enne della Lavazza Simone Tota che ha raccontato la disdetta unilaterale della multinazionale del caffè, da un giorno all'altro, di tutti gli integrativi. Molto applauditi gli interventi del delegato della Flc, che stamani manifestava insieme agli studenti, e di Sebastiano, studente del concomitante corteo che ha percorso la città, che ha sottolineato come “il progetto del governo Renzi della 'buona scuola' non garantisce il diritto allo studio”.

La Cgil di Torino oggi ha annunciato le le iniziative delle prossime settimane: sono previsti volantinaggi ai mercati e davanti ai centri per l'impiego per preparare le assemblee con i disoccupati e precari che si faranno a Torino martedì 21 in via Millio, giovedì 23 alla cascina Marchesa, mercoledì 15 a Collegno. La Cgil parteciperà all'assemblea pubblica della Cavallerizza il 20 ottobre e del circolo Maurice il 15, oltre alle assemblee nei luoghi di lavoro la Cgil torinese organizzerà anche quelle nelle scuole con gli studenti.

Il 17 ottobre sarà in piazza con i metalmeccanici allo sciopero regionale, mentre per il 24 ottobre è stato indetto lo sciopero della Filctem e il 25 quello della Filcams. La mobilitazione non si ferma il 25 perché il 5 novembre la Cgil sarà a Milano all'iniziativa unitaria dei pensionati e l'8 novembre a Roma con i lavoratori pubblici e della scuola.