"Non da oggi, il Sindacato Confederale unitario Cgil, Cisl e Uil, ha espresso un giudizio estremamente negativo sull’operato del Sindaco De Magistris e sulla sua Amministrazione. Non siamo tra quelli, che in queste ore, approfittando della vicenda giudiziaria che coinvolge il primo cittadino, alzano il tiro della polemica e scoprono che la città è governata male". Comincia così la nota diffusa dalle segreterie dei tre sindacati confederali di Napoli mercoledì primo ottobre. 

"La condanna in primo grado del Sindaco, per fatti non legati al Comune, e la sospensione, sono comunque fatti gravi che possono portare la città su una via di non ritorno - aggiungono Cgil, Cisl e Uil - Sono gravissimi i toni e le affermazioni del Sindaco, all’indomani della sentenza, e denotano scarsa lucidità politica ed equilibrio istituzionale.
E’ comunque sul piano politico che il Sindaco De Magistris ha fallito".

"Napoli, città illusa, ferita e divisa", scrivono i sindacati. "Un Sindaco e una amministrazione autoreferenziali, chiusi in se stessi e con un elevato grado di conflittualità istituzionale. Ci sarà una ragione (o sono tutti nemici di Napoli? ) se, molto spesso, normali e naturali rapporti istituzionali, ai vari livelli, hanno finito per sottoporre la città a scelte e decisioni esterne drastiche? (Dalla vicenda del S. Carlo fino a Bagnoli )".

Secondo le tre organizzazioni dei lavoratori, "Napoli ha perso la sua autorevolezza, la sua autonomia e il suo ruolo di grande capitale del Mezzogiorno, per scelte sbagliate del Sindaco e della sua Amministrazione. Napoli divisa in due: "'Liberata' del suo lungomare, degradata , impoverita, insicura e con una periferia abbandonata e asfissiata dalla criminalità. Una situazione finanziaria pesantissima, in parte ereditata, scaricata sui cittadini, attraverso imposizioni fiscali tra le più alte d’Italia".

"Una riforma della macchina Amministrativa mai partita - continuano Cgil, Cisl e Uil - e, con un ingresso, assai discutibile, di staffisti e dirigenti. Una annunciata 'Rivoluzione' nella raccolta differenziata che è diventata una vera e propria chimera. Grandi eventi finiti, spesso, in flop e polemiche roventi".

I sindacati contestano anche il "continuo 'avvicendamento' degli assessori, che ha finito con il creare precarietà ed incertezza nell’azione di governo. Un atteggiamento 'alterno' nelle relazioni sindacali, spesso strumentale e non rispettoso del loro giudizio autonomo su alcune scelte dell’Amministrazione. Si è alzato, artatamente - accusano ancora le tre organizzazioni - un polverone giudiziario sull’uso e sulla gestione delle libertà sindacali, sancite da normative e leggi dello Stato. Il sindacato non ha mai coperto, nè mai lo farà, eventuali abusi, qualora fossero accertati".

"Si utilizzano metodi non corretti per attaccare la libera scelta e volontà delle lavoratrici e dei lavoratori - concludono Cgil, Cisl e Uil - Sono queste, ed altre, le ragioni politiche del nostro autonomo giudizio sull’Amministrazione. La città ha bisogno di una svolta, di riappropriarsi del suo ruolo, di aprirsi al confronto e al dialogo con la società civile e con le forze sane e produttive della città. Questa Amministrazione non è in grado di operare questo cambio di passo. Bisogna che ne tragga le conseguenze".