E’ stato sottoscritto nella giornata di ieri, 3 luglio, presso la Sezione Marmi di Confindustria, il rinnovo del contratto integrativo provinciale dei lavoratori lapidei della provincia di Foggia. L’accordo in Capitanata interessa un settore strategico e in fase di forte espansione e coinvolge circa 1.500 lavoratori. Una lunga vertenza risoltasi positivamente, dopo oltre due anni dalla scadenza del precedente contratto, con piena soddisfazione dei segretari di Feneal, Filca e Fillea - Yuri Galasso, Urbano Falcone e Giovanni Tarantella.

“L’intesa non si concentra solo sugli aspetti salariali ma vuole essere un utile contributo al rafforzamento e alla crescita del settore. Innovazione, sviluppo tecnologico, crescita dimensionale, qualificazione professionale e sicurezza sono aspetti che abbiamo affrontato per far crescere il comparto e difendere l'occupazione e il potere d'acquisto dei salari dei lavoratori. Tutto ciò, in un quadro in cui questo settore industriale si può rafforzare e – continuano i sindacati - con un occhio attento alla sostenibilità ambientale”.

Una trattativa complessa che ha trovato la necessità di un avviso comune per promuovere iniziative presso la Regione Puglia al fine di favorire lo sviluppo e l’occupazione nel settore, interessando gli organi di Governo per la costituzione di un tavolo permanente che coinvolga gli Enti e gli uffici e finalizzato allo snellimento delle procedure di autorizzazione dell’attività industriale.

Altro importante avviso comune sottoscritto nel contratto - sottolineano Feneal, Filca e Fillea – è il tema della sicurezza ed efficienza dei soccorsi in caso di infortuni, coinvolgendo le amministrazioni locali e provinciali per la realizzazione di una adeguata e mirata segnaletica stradale. “Un rinnovo - affermano i segretari Galasso, Falcone e Tarantella – che ha visto dare una risposta soddisfacente anche sul piano della distribuzione economica della produttiva, con un incremento del premio di risultato e dell’indennità sostitutiva di mensa durante vigenza contrattuale di circa cinquecento euro annuali”.