"Non basta essere oggetto di continui tagli, aver subito il blocco del turn-over anche nel settore del controllo di legalità, contrario a ogni buonsenso. Adesso dobbiamo sopportare, in assenza di alcun tipo solidarietà, le aggressioni di chi è stretto nella morsa della crisi economica e vede ogni forma di controllo come una vessazione. Il caso di Casalnuovo di Napoli è solo l'ultimo di una lunga serie".

La Fp Cgil, che lunedì 19 maggio terrà un'assemblea pubblica davanti alla sede del ministero del Lavoro di via Flavia a Roma, denuncia anche "l'aggressione mediatica nei riguardi degli ispettori e di tutti i lavoratori del ministero del Lavoro".

"Il nostro settore è strategico in un Paese che vive di illegalità diffusa sui luoghi di lavoro - continua la nota della Fp Cgil nazionale - perché dovrebbe garantire la presenza dello Stato, la legalità, il contrasto al lavoro nero. Al contrario di quanto imporrebbe la logica, il ministero del Lavoro è passato in soli 4 anni dalle 3.678 unità addette alle funzioni ispettive del 2009 (ispettori del lavoro, accertatori, ispettori tecnici e relativi coordinatori) alle odierne 2.939, un buon numero delle quali distolte dall'attività ispettiva a causa delle carenze di organico. Un arretramento che produce mancate entrate e non risparmi, costi sociali ed economici".

"Le lavoratrici e i lavoratori del ministero del Lavoro - conclude la nota - lunedì porranno al governo Renzi e al ministro Poletti una domanda chiara: vuole lo Stato garantire chi garantisce diritti sui luoghi di lavoro? O davvero questo è un paese che ha scelto di tollerare l'illegalià?".