Nell'incontro di ieri (8 aprile), presso il ministero del Lavoro, Micron ha confermato la riduzione del numero degli esuberi di 79 unità, ma non ha fornito garanzie occupazionali per il piano industriale 2013-2016 e "si è detta indisponibile a rinunciare a licenziare dopo il periodo di cassa integrazione". E' quanto si apprende da una nota sindacale. L'incontro riprende oggi, 9 aprile.

"Quello che si è svolto ieri presso il ministero del Lavoro doveva essere l’ultimo incontro di procedura per la vertenza Micron. Così non è stato, per i pochi passi avanti fatti dall'azienda, nonostante l’impegno preso dal Governo a intervenire su di essa". Lo dichiara Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom Cgil e responsabile del settore Ict.

"L’azienda si è detta indisponibile a dare garanzie occupazionali per la durata del piano industriale (2013-2016) e a rinunciare a licenziare dopo il periodo di cassa integrazione. Vengono confermati - inoltre -, rispetto all'ultimo incontro, la riduzione del numero degli esuberi di 79 unità, i 40 possibili trasferimenti di lavoratori nei siti italiani e 61 possibili trasferimenti all’estero. L’azienda è disponibile a trattare incentivi all’uscita volontaria e ai trasferimenti e, riguardo gli ammortizzatori sociali, propone un anno di cassa integrazione per riorganizzazione, ma senza rotazione".

Per la Fiom "questo è inaccettabile. La prima cosa che chiediamo è un impegno vero a mantenere la presenza industriale in Italia e a essere disponibili a reintegrare eventuali esuberi residui. Per quanto riguarda la rotazione per noi è una condizione irrinunciabile. Dal versante StMicroelectronics, la proposta è il reintegro da parte dell'azienda di 140 lavoratori Micron in esubero, un impegno peggiore di quando previsto. Crea sconcerto, infatti, che un’azienda pubblica, con un turnover annuo di circa 150 unità, esprima un impegno rispetto a lavoratori già formati, suoi ex dipendenti, provenienti dalla mobilità, e quindi con la possibilità di usufruire di sgravi contributivi, al di sotto di quello che fa normalmente prendendo lavoratori dal mercato. Ci chiediamo quale sia stato l’intervento del Governo".

"In serata ministero del Lavoro e Presidenza del Consiglio hanno convinto l’azienda a rinviare di due giorni la trattativa, destinata, se fosse andata avanti a oltranza, a un mancato accordo". Il governo, da parte sua, "approfitti del tempo per intervenire per convincere StMicroelectronics e Micron a mettere in campo tutte le azioni che possano consentire di arrivare a un accordo".