"Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha dichiarato che il Governo punta a incassare già per quest'anno 8-9 miliardi, attraverso la cessione di quote di Eni, StMicroelectronics, Poste ed Enav". Chi parla, è Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom e responsabile del settore Ict.

"Come già detto nei mesi scorsi - continua la dirigente sindacale –, la Fiom è nettamente contraria al piano di privatizzazioni del Governo, che ha come unico obiettivo quello di fare cassa, con il rischio di svendere aziende senza aver pianificato alcun piano industriale. La StMicroelectronics, la più grande delle imprese europee che operano nel settore dei semiconduttori, una delle punte avanzate dell’innovazione tecnologica del nostro continente, è partecipata oggi al 27,3 per cento a metà tra il fondo strategico d’investimento francese e il nostro ministero dell’Economia. La struttura finanziaria della StM è molto solida, è un’azienda sana, dove ci sono persone capaci di progettare e costruire componenti elettronici".

"Gli eventi, purtroppo – prosegue Turi –, si stanno svolgendo nella più totale indifferenza della nostra classe politica e imprenditoriale. È incredibile che mentre in Europa è stata varata una strategia per il raddoppio della produzione di semiconduttori e chip che vede potenziali investimenti, pubblici e privati, per quasi 100 miliardi, il Governo pensi a svendere un'azienda del genere. Il mese scorso, inoltre, è stato avviato un tavolo sulla microelettronica al ministero dello Sviluppo economico, che rischia di non avere nessun senso se l’intenzione del Governo è quella di privatizzare il più grande gruppo di microelettronica. Tra l’altro, siamo in presenza del fatto che l’altra grande azienda del settore presente nel nostro Paese, la Micron, vuole probabilmente lasciare l'Italia, avendo annunciato il licenziamento del 40 per cento della forza lavoro nei nostri stabilimenti".

Perciò, la Fiom invita il Governo a rivedere la sua strategia, impedendo la privatizzazione di veri e propri 'gioielli' come StMicroelectronics, e avviando una vera politica industriale per il settore dei semiconduttori.