“Chiediamo alle parlamentari elette in Umbria di operare per far sì che il decreto sul femminicidio diventi, in tempi brevi, attuativo e soprattutto che le donne in Parlamento siano attente alle richieste fatte dalle varie associazioni femminili, per quanto riguarda le tutele delle donne, perché sono i soggetti che più hanno il polso della situazione”. Recita così un ordine del giorno approvato dal Coordinamento donne dello Spi Cgil di Perugia, con cui si ribadisce l'assoluta gravità della situazione con già 90 vittime dall'inizio dell'anno.

“Sappiamo bene che in Parlamento, i nodi da sciogliere sono tanti – scrivono ancora le donne dello Spi di Perugia –, ma il decreto deve essere modificato e integrato per conferirgli una caratteristica che superi l’aspetto emergenziale presente nella attuale stesura e poi trasformato rapidamente il legge”. Le donne dello Spi insistono anche sulla necessità di finanziare adeguatamente i centri antiviolenza (due di prossima apertura in Umbria): “I centri antiviolenza sono pochi e mal finanziati, e questo lo si deve ad un atto del governo Berlusconi, che appena insediatosi, tolse i finanziamenti per queste strutture di accoglienza. Pertanto, chiediamo che tali finanziamenti vengano ripristinati”.