(Adnkronos) - 'Bisogna ridurre in modo sostanzioso l'onere delle decisioni sbagliate assunte in passato, tassando le rendite abnormi che altrimenti continueranno ad arricchire unicamente i produttori industriali di energia eolica e fotovoltaica. Proposte simili sono già state avanzate da autorevoli economisti come Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, e da osservatori attenti delle politiche industriali, come Massimo Mucchetti'. Ad affermarlo in una nota congiunta sono le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Comitato per la Bellezza, Amici della Terra, Comitato nazionale del Paesaggio, Mountain Wilderness, Comitato naz. contro Fotovoltaico ed Eolico in Aree Verdi e Lipu.

Ora, aggiungono, 'sarebbe utile una pronta proposta del Governo che, nell'emergenza in atto, ha il dovere di non farsi condizionare da lobby speculative, ma di pensare unicamente ad un equilibrato sviluppo delle rinnovabili inquadrato nel più generale interesse dell'Italia e degli italiani'. Per le associazioni ambientaliste si potrebbe trovare i soldi per ridurre o abolire l'imu sulla prima casa concentrandosi 'su quelle imprese che, pur nel colmo di una crisi acutissima, portano a casa e talvolta trasferiscono all'estero enormi profitti lucrati grazie agli incentivi più alti del mondo assegnati negli anni passati all'eolico e al fotovoltaico industriali'.

In Italia le rinnovabili elettriche, sostengono, 'non sono infatti cresciute nel modo misurato e progressivo in grado di farci raggiungere, con equilibrio ed utilità sociale diffusa, il traguardo fissato dalla Ue per il 2020. Al contrario sono state date in pasto ad un vero e proprio assalto speculativo, attuato anche attraverso veri e propri colpi di mano. Assalto che ha portato ad invadere vastissime aree agricole a coltura e a deturpare incontaminati paesaggi montani (in evidente spregio dell'art.9 della Costituzione). Assalto che graverà per 12 miliardi l'anno sulle bollette degli italiani per il prossimo ventennio. Bisogna quindi neutralizzare questi eccessi, ingiustificati sia sotto il profilo del rapporto costi/benefici, sia dal punto di vista degli interessi dell'industria italiana'.