Oggi c'è stato l'incontro all'Assolodi tra parti sociali e Marcegaglia spa per discutere della situazione dello stabilimento di Graffignana, dove è in vigore il contratto di solidarietà (dovebbe finire a febbraio 2013). L'azienda, durante l'incontro, ha comunicato un ulteriore calo degli ordini e dei volumi, rispetto all'anno scorso, e l'intenzione di ridurre l'organico a 40 lavoratori. Questo significa un esubero pari a 72 lavoratori. Se, quindi, non dovessero risultare sufficienti i pensionamenti volontari e i ricollocamenti, secondo l'azienda bisognerebber ricorrere ai licenziamenti secondo i criteri di legge.

“Abbiamo chiesto all'azienda di continuare la trattativa considerando di usare per altri 12 mesi lo strumento dello stipendio di soliarietà in modo da preservare l'occupazione – dice Mirco Rota, responsabile sindacale per la Fiom Cgil dei rapporti con il gruppo Marcegaglia e segretario generale Fiom Cgil Lombardia. - L'azienda ha risposto che è disponibile a valutare l'utilizzo di qualsiasi ammortizzatore sociale purchè al termine del periodo di utilizzo si raggiunga comunque un numero di 72 esuberi. Cosa che per noi non è assolutamente accettabile perchè, secondo il nostro punto di vista, l'utilizzo degli ammortizzatori sociali deve avere come principale obiettivo la salvaguardia occupazionale”.

Questa situazione mette in luce la pessima gestione degli ultimi anni dell'azienda. “Diciamo questo perchè consideriamo, ad esempio, quanto accaduto a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, dove Marcegaglia negli ultimi due anni ha assunto 80-90 lavoratori col salario di ingresso – continua Rota. - A Graffignana, invece, dice che deve licenziare. Se ci fosse stata una gestione oculata e un rapporto sindacale coordinato nei diversi stabilimenti, non ci troveremmo in questa situazione”.

Nei prossimi giorni ci saranno le assemblee dei lavoratori durante le quali verranno valutate tutte le iniziative sindacali. Si prevede un nuovo incontro tra azienda e parti sociali verso il 10 dicembre.