La Cgil esprime profondo cordoglio e commozione per il militare italiano morto in Afghanistan ed un augurio di rapida guarigione per il militare ferito e partecipa al grande dolore delle famiglie. In una nota la segreteria confederale dell’organizzazione sindacale chiede che "il Parlamento ed il Paese vengano rapidamente ed esaurientemente informati su quanto accaduto, chiarendo esaurientemente lo svolgimento dei fatti per capire a quali rischi e per quali risultati i militari italiani vengano esposti a così gravi pericoli".

Secondo la Cgil, in merito all’ennesimo militare italiano morto e all’altro rimasto ferito nel conflitto a fuoco in un avamposto vicino alla base di Bala Murghab, "è giunto il momento di riflettere senza infingimenti sulla natura dell’operazione militare, che vede ormai da lungo tempo impegnati militari Usa ed alleati nella Nato in Afghanistan, e sulla sua utilità per la lotta al terrorismo ed alla stabilizzazione di quel paese". Per il sindacato di Corso d’Italia "sarebbe di maggiore utilità un piano complessivo di cooperazione internazionale per l’edificazione di uno stato democratico e per lo sviluppo economico e sociale".

La Cgil, infatti, "ritiene che sia necessario ed utile per la stessa causa della pace e della sicurezza internazionale trasferire al Governo, all’esercito ed alla polizia afgani la responsabilità della sicurezza del proprio paese, provvedendo da un rapido e certo piano di ritiro delle truppe straniere in Afghanistan, a cominciare da quelle italiane". Motivi per i quali, conclude la nota della segreteria nazionale, "Governo e Parlamento si assumano la responsabilità di discutere questa situazione e di decidere rapidamente. Questo è il modo migliore per onorare i militari caduti e quanti continuano ad assolvere al proprio compito in difficili teatri di guerra".