Un operaio romeno, di 39 anni, è morto carbonizzato nel rogo della sua abitazione, un piccolo rudere, adattato con un tetto di lamiera, in cui viveva nelle campagne dell’agro romano. La sua esistenza, già precaria e "arrangiata", come raccontano a La Stampa alcuni dei suoi connazionali che parlano con rassegnazione e un po' di fatalismo della disgrazia, è finita nel modo peggiore.

Il ricovero di fortuna dove il romeno viveva insieme ad altri operai suoi connazionali, si trova nelle campagne lungo la via Laurentina. Sul posto sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco, anche gli agenti della polizia scientifica, il magistrato e il medico legale. L’autopsia è prevista per domani e servirà a sfatare qualsiasi dubbio sulle cause della sua morte.