“Cos’altro deve accadere prima che i nostri politici, i nostri amministratori si decidano a fare qualcosa?”. Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina si interroga con queste parole mentre continua lo stillicidio di allarmi da tutto il territorio della provincia di Messina.

“Siamo stanchi, stanchi e sconcertati di fronte all’incredibile comportamento di una intera classe dirigente che davanti a questi accadimenti non riesce ancora a comprendere quale sia la priorità, quale il vero bisogno dei cittadini, della gente che non dorme più sicura nelle proprie case - spiega Oceano -. La Cgil, subito dopo i fatti tragici del 1° ottobre, ha presentato un proprio dossier sullo stato del nostro territorio elaborato da tecnici, ha formulato proposte, lanciato idee, sollecitato interventi. Nulla. Nulla si è mosso fagocitato come sempre da dibattiti sterili e sterili promesse. Il giorno dopo la conta delle vittime si annunciano provvedimenti straordinari e interventi sugli strumenti di regolamentazione dei territori poi, appena passata l’emozione collettiva ritorna tutto alla normalità, con le strade abbandonate, le colline devastate, e il cemento che avanza”.

Per la Cgil di Messina è necessaria una presa di posizione forte e corale di tutte le popolazioni della provincia, degli sfollati di Giampilieri e di quelli di San Fratello, degli abitanti di Gioiosa che attendono ancora gli interventi a Capo Skino e di quelli delle isole Eolie, dei messinesi che assistono alla cementificazione selvaggia e all’abbandono delle proprie strade. “Di fronte a questa inerzia colpevole delle istituzioni e della politica, la provincia tutta si attivi per una grande mobilitazione generale che obblighi chi ci governa a darei una risposta concreta a un’emergenza che va ampliandosi sempre più”.