“Il governo non può continuare a chiudere gli occhi mentre la maggior parte delle famiglie italiane si trova in grande difficoltà ed è costretta a indebitarsi”. Così il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, commenta l’indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie italiane.

Secondo il dirigente, i numeri di Via Nazionale “dicono chiaramente che il reddito medio delle famiglie italiane, rappresentate prevalentemente da lavoratori e pensionati, ‘sono al palo’ con un reddito disponibile reale che oggi è pari a quello del 1993”. Per Megale, inoltre, “i dati ci dicono che è non più sopportabile quel 10% di famiglie più ricche, con una ricchezza netta media di oltre 1,5 milioni di euro, a fronte di tutte quelle famiglie di lavoratori e pensionati, giovani coppie, che non ce la fanno più e nel 2009 sono stati costretti a indebitarsi ancora di più per far fronte alla crisi. Il carico fiscale va spostato dal lavoro dipendente alle rendite e alle grandi ricchezze”.

“Per questo il governo deve ridurre subito le tasse sul lavoro e sulle pensioni”, afferma il segretario confederale Cgil nel ricordare come sia “passato ormai più di un mese da quando abbiamo inviato al presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia le nostre proposte per una riforma fiscale strutturale all’insegna di un fisco più giusto con un obiettivo immediato: erogare un bonus di 500 euro pro capite entro la primavera di questo anno, cui far seguire l’obiettivo strutturale di una diminuzione delle tasse di 100 euro medi al mese per i lavoratori e i pensionati”. Fisco che è al centro dello sciopero generale del 12 marzo indetto dalla Cgil: “ Al primo posto dell’azione sindacale, insieme alla difesa del lavoro e dei diritti di cittadinanza, c’è l’obiettivo - conclude Megale - di un sostegno ai redditi riducendo le tasse a chi in questi anni ha continuato a pagarne di più”.