“Purtroppo è la conferma che la gente è sola davanti alla crisi mentre il governo non ha fatto quanto necessario per sostenere le famiglie: lo dimostrano anche le recenti divisioni al suo interno”. E’ il commento di Agostino Megale, segretario confederale della Cgil, rispetto ai dati forniti oggi dall’Istat sui redditi delle famiglie. “Una ricerca che ci permette di valutare il grado di equilibrio e le possibilità effettive di ripresa del sistema-paese perché illustra l’ammontare delle risorse correnti delle famiglie - ovvero degli operatori finali - destinabili al consumo o al risparmio”, aggiunge.

Emerge così, spiega il dirigente sindacale, che “le famiglie, in una condizione di crescente incertezza sulla situazione economica del Paese e soprattutto per ‘necessità’, hanno ridotto la propensione al risparmio e contemporaneamente la loro spesa (la propensione al consumo cresce per il solo effetto di una minore base di reddito disponibile)”. Per Megale dunque “la crisi ha compresso i redditi delle famiglie italiane e i numeri ci dicono, a differenza di quanto si ostina a sostenere il Governo, che non è affatto passata la bufera. Anzi - sottolinea -, in assenza di interventi di sostegno dell’occupazione e dei redditi da lavoro e da pensione, la situazione non potrà che peggiorare. La domanda interna continua a non ripartire, e se risulta ‘normale’ in tempo di crisi una riduzione dei consumi, ora, per la prima volta dopo due anni viene intaccata anche la quota di reddito familiare ‘di riserva’ (risparmi e patrimonio familiare) destinato a fronteggiare le situazioni difficili”.

Ecco perché, continua, “sono troppe le famiglie che annegano sotto la soglia di povertà e troppe anche quelle che prima appartenevano al ceto medio e oggi invece vivono in condizioni di incertezza”. Il segretario confederale della Cgil chiede perciò di “ridurre subito le tasse sul reddito da lavoro e da pensione, per rilanciare la domanda interna, attraverso un intervento immediato di sostegno a quei redditi per almeno un punto di Pil, con l’obiettivo strutturale - conclude Megale - di aumentare le buste paga di 100 euro mensili, generando così una maggiore giustizia fiscale e uno stimolo concreto alla ripresa”.