La Camera del Lavoro di Milano esprime “soddisfazione per la decisione del Tar del Lazio di accogliere il ricorso della Cgil mirato a sospendere l’attuazione del decreto flussi 2008”.

Giovanni Minali, della segreteria Cgil Milano, intervistato da RadioArticolo1, ha spiegato che il ricorso “nasce dall’evidente sperequazione introdotta dal nuovo decreto flussi, in cui venivano chieste agli imprenditori extracomunitari una serie di incombenze che non venivano chieste agli imprenditori italiani: confermare l’interesse e, soprattutto, presentare un permesso di soggiorno a lunga permanenza".

"Visto che il precedente decreto flussi non chiedeva queste indicazioni, né agli italiani né agli stranieri - ha aggiunto Minali ai microfoni di RadioArticolo1 - siamo intervenuti con il ricorso al Tar per mettere fine a questo tipo di sperequazione”. Rispetto al decreto flussi 2007 infatti, “venivano aggiunti aspetti burocratici e incombenze supplementari per rendere difficile agli imprenditori extracomunitari un intervento suppletivo”.