“Da quanto apprendiamo il governo Meloni sta lavorando per congelare la rivalutazione delle pensioni. In particolare vogliono colpire quelle di chi ha lavorato per oltre 40 anni versando tutti i contributi”. Così comincia il post su Facebook del segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti. “Si tratterebbe - scrive Pedretti - di una operazione di cassa fatta ai danni di pensioni operaie, frutto di una vita di lavoro, per finanziare altre misure e per mandare in pensione qualche lavoratore. Divide et impera, come nella peggiore tradizione della destra. Se lo faranno non staremo in silenzio e ci faremo sentire”.

Secondo i primi calcoli la perdita media pro-capite ammonta a oltre 1.200 euro all’anno per 4,3 milioni di pensionati. L’adeguamento delle pensioni al costo della vita subirebbe così una drastica riduzione in particolare per quei pensionati che hanno lavorato e versato i contributi per 40 anni e oltre e che non percepiscono affatto un assegno alto ma di 1.800 netti al mese.

Per lo Spi "il governo si appresta quindi a compiere l’ennesimo danno ai pensionati italiani utilizzandoli come bancomat per recuperare risorse e negando loro la possibilità di recuperare una parte del loro potere d’acquisto. Si tratta di una scelta iniqua e scellerata, oltretutto assunta senza alcun confronto con i sindacati".