"Il lavoro precario, le basse retribuzioni, lo stesso part time abbassano la pensione dei giovani. Con il sistema contributivo quanto si versa soprattutto all'inizio della carriera lavorativa è fondamentale per avere pensioni dignitose. La lotta alla precarietà e per salari più alti significa anche dare una prospettiva previdenziale alle giovani generazioni". A dirlo è il segretario generale del Nidil Cgil Andrea Borghesi, intervenendo a Matera alla manifestazione "Liberiamo il futuro". Per l'esponente sindacale tra le priorità da affrontare c’è quella "del riconoscimento della contribuzione ai lavoratori della gestione separata, nello specifico i collaboratori in caso di mancato versamento del datore di lavoro. A differenza di quanto avviene per i lavoratori dipendenti, in caso di mancata contribuzione da parte del committente il collaboratore non vede accreditati i contributi previdenziali per quel periodo. Siamo all’assurdo: oltre a non avere i contributi per la pensione, il lavoratore non può neanche avere prestazioni quali la malattia, la disoccupazione, gli assegni familiari". Infine, per i collaboratori si crea il paradosso di versare all’Inps una quota di contributi dell'11,41 per cento, maggiore di quella che versano mediamente i lavoratori dipendenti, pari al 9,19 per cento, ma di avere in cambio prestazioni inferiori sul versante assistenziale".