Primo incontro "interlocutorio" oggi (venerdì 31 marzo) tra i sindacati e i funzionari del ministero delle Imprese sulle problematiche che stanno sorgendo nel processo di riconversione di Termoli da fabbrica di motori di proprietà di Stellantis a fabbrica di batterie di proprietà di Acc, joint venture partecipata dalla stessa Stellantis insieme a Total e a Mercedes.

"Un'iniziativa di riconversione positiva, che dovrebbe ricevere centinaia di milioni di contributi pubblici, non può difatti snaturarsi e diventare una tragedia occupazione per superficialità o negligenza", commentano Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, UglM e AqcfR: "Acc sta difatti procedendo ad assumere ex novo alcuni lavoratori, senza alcun accordo col sindacato sulle modalità e soprattutto senza alcun impegno a offrire ricollocazione a tutti gli occupati di Stellantis. La cosa non solo è pericolosa in sé, ma si scontra col fatto che non ci sono ammortizzatori sociali sufficienti per accompagnare il processo che dovrebbe terminare addirittura nel 2030".

I sindacati, dunque, hanno ribadito la necessità di "un confronto urgente e contestuale sia con Stellantis sia con Acc, con la regia da parte del governo. Devono essere confermati gli impegni di piena tutela occupazionale per tutti i lavoratori di Termoli, con un programma preciso per il passaggio dall’una all’altra fabbrica. Chiediamo che il passaggio avvenga in continuità, poiché è questo il modo più equo e più semplice sia per i lavoratori, sia per le aziende, sia per la fruizione degli ammortizzatori sociali".