È stato raggiunto l’accordo fra sindacati e direzione aziendale per il premio di produzione alla Tiberina di Melfi. La trattativa si è sviluppata in due momenti. A dicembre, l’azienda ha voluto erogare un acconto di 400 euro in modalità welfare, per usufruire delle agevolazioni fiscali previste dal decreto Aiuti, nonostante la Fiom Cgil rivendicasse la totalità del premio in un'unica soluzione. In seguito, è stato definito il saldo del premio di risultato dell’anno 2023 e, successivamente, grazie alle richieste del sindacato, si è riusciti a consolidare l’ammontare degli anni precedenti, procedendo così alla stesura dell’ipotesi d’accordo, che è stato sottoposto al vaglio del voto dei lavoratori.

La segretaria generale della Fiom Basilicata, Giorgia Calamita, unitamente al delegato Donato Gentile, ha sostenuto la necessità che il premio di produzione venisse erogato nella quasi totalità in busta paga, in alternativa la possibilità di accedere al sistema di welfare, in modo esclusivamente volontario da parte dei lavoratori, per non perdere l'incidenza su diversi istituti contrattuali a partire dalla previdenza. “Abbiamo raggiunto un buon risultato – ha commentato la dirigente sindacale – è importante oggi riconoscere il premio ai lavoratori per garantire il recupero dell’inflazione, del carovita e per riconoscere i tanti sacrifici che in questi ultimi anni stanno  vivendo per le lunghe crisi nel settore".

"Abbiamo determinato il raggiungimento di questo accordo con la consapevolezza di voler migliorare le condizioni di vita, di salario e di lavoro, così come abbiamo fatto firmando e sostenendo l’accordo sulla stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione. Non permetteremo che la fase così delicata di crisi industriale ed economica venga utilizzata e scaricata sui lavoratori, chiedendo loro massime flessibilità e sacrifici, che si traducono spesso in cancellazione dei diritti senza alcuna certezza occupazionale", ha concluso la leader regionale della Fiom.