“Il 6 luglio, nell’ambito dello sciopero generale del trasporto aereo, si fermerà anche il personale di Emirates, basato in Italia”. Ad affermarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo, spiegando che, “a partire da luglio, la compagnia degli Emirati intende cedere il ramo d’azienda italiano, legato all’attività del cargo, a una società di nuova costituzione, denominata Cargo plus".

“A creare preoccupazione - spiegano i sindacati -, è il fatto che Emirates non intenda tornare sui propri passi e che Cargo plus, nonostante le nostre ripetute richieste di mantenimento del contratto nazionale del trasporto aereo, intende applicare il ccnl del commercio ai suoi dipendenti. Ciò comporterebbe la perdita di tutele normative e sociali per i lavoratori coinvolti e contribuirebbe a favorire il dumping sociale e salariale che cerchiamo di contrastare da anni, in quanto maggior causa dei conflitti sociali".

"Anche per Emirates – chiedono le sigle di categoria - deve valere il rispetto dell’articolo 203 del decreto Rilancio, che prevede per tutti i vettori aerei e tutte le imprese che operano e impiegano personale sul territorio italiano l’applicazione ai propri dipendenti di trattamenti retributivi non inferiori a quelli minimi stabiliti dal ccnl del trasporto aereo”.