Sembra che la Regione Sardegna non riesca proprio a trovare una soluzione allo stallo in cui si trova la società Igea: non c'è un piano industriale funzionale alle importanti da attività di bonifica e valorizzazione ambientale di un patrimonio vastissimo lasciato in completo abbandono, insieme alle prospettive occupazionali dei lavoratori. Venerd 28 maggio, l'ennesimo nulla di fatto nel confronto con l’assessora all’Industria Anita Pili ha sancito la mobilitazione a oltranza, con Filctem Cgil e Uiltec Uil che  programmano nuove iniziative di protesta. 

Un incontro tardivo, frettoloso e superficiale secondo i sindacati, che denunciano l'impossibilità di affrontare e risolvere nessuno dei nodi critici della vertenza: “È purtroppo accaduto ciò che da tempo avevamo ventilato - hanno detto i segretari regionali Francesco Garau (Filctem) e Pierluigi Loi (Uiltec) - perché con l'uscita dal 1 maggio dei lavoratori ex-Ifras non c’è più il personale indispensabile a proseguire i lavori già programmati e così, la Regione ha condannato all'inerzia la sua società in house. Si assiste invece a continui rinvii e aggiornamenti di un confronto che continua a non produrre soluzioni: La Regione non ha manifestato alcuna decisione né espresso una posizione netta sui contenuti del piano industriale che contestiamo o sulle attività da compiere, non fornisce risposte sul futuro dei lavoratori di Olmedo e Silius né sul percorso per salvaguardare i dipendenti per i quali chiediamo un futuro lavorativo certo e stabile”.

Secondo le categorie, non sono sufficienti le 54 assunzioni previste ed è impensabile che le attività da svolgere nell’ambito delle concessioni e bonifiche minerarie e della gestione del patrimonio immobiliare possano essere svolte da un organico che secondo i piani aziendali attuali arriverà a impiegare 101 operai e 95 amministrativi e tecnici. Perciò i sindacati chiedono da tempo che la Giunta modifichi la delibera con la quale ha approvato le linee guida del piano industriale: “È necessario prevedere in organico il personale operativo adeguato a un società che si prefigge di svolgere un ruolo determinante nel campo delle bonifiche, oltre alla messa in sicurezza delle aree minerarie”.