"Da mesi, assistiamo ad uno stucchevole rimpallo di responsabilità fra Regione e Governo sulle crisi industriali aperte che riguardano il nostro territorio. Produzioni vitali, inserite a pieno titolo nello sviluppo “smart”: migliaia di posti a rischio nella totale indifferenza delle istituzioni. In Liguria la crisi Covid ha già spazzato via, letteralmente, 11 mila posti di lavoro nel corso del 2020 e rischia di perderne altrettanti". Così Fulvia Veirana, segretaria generale Cgil Liguria.

"I dati che riguardano l’utilizzo della cassa integrazione, elaborati da Marco De Silva dell’Ufficio Economico della Cgil  e reperibili al sito www.liguria.cgil.it,  ci dicono che in Liguria nei primi tre mesi del 2021 sono state richieste 21 milioni di ore, oltre cinque volte lo stesso periodo dell’anno scorso. Circa 10 milioni, il 46% delle ore, provengono dalla cassa in deroga e dalla cassa ordinaria", continua la dirigente sindacale.

“I dati sono estremamente preoccupanti. Il blocco dei licenziamenti deve proseguire fino a che non sarà approntato un piano complessivo degli  ammortizzatori sociali e delle forme di sostegno al reddito in chiave universale che consenta di sostenere i lavoratori, annunciato per luglio proprio oggi dal ministro Orlando. Da giugno, rischiamo che in Liguria si perdano altre centinaia di posti di lavoro; basta annunci: si apra subito una discussione che crei le condizioni perché si difendano e si sviluppino nella nostra regione nuovi posti di lavoro di qualità”, conclude l'esponente Cgil.