Una trattativa lunga e complicata, che si è conclusa nel migliore dei modi. Per i 155 dipendenti della Betafence non ci saranno licenziamenti, ma solo contratti di solidarietà. Ora Tortoreto (Teramo) può tirare un sospiro di sollievo e guardare al 2021 con meno apprensione. “Siamo soddisfatti, l'accordo non era scontato”, spiega Natascia Innamorati della Fiom Cgil: “Adesso possiamo garantire una continuità reddituale a tutti”.

Betafence è il primo gruppo mondiale per la progettazione e la produzione di recinzioni, pannelli e rotoli di rete. Nata nel 1880 in Belgio, l'azienda possiede dieci stabilimenti produttivi e distribuisce i suoi prodotti in oltre 100 paesi. In Italia, Betafence ha un impianto e un magazzino, occupando un’area di circa 36 mila metri quadrati. La sede italiana è stata però al centro di una delicata vertenza per molti mesi.

L'azienda non veniva da anni particolarmente difficili, ma nell’estate 2020 la situazione è precipitata all'improvviso. “Tutto è iniziato lo scorso luglio” riprende Innamorati: “La proprietà dell'azienda belga, dal nulla, ci ha comunicato la volontà di chiudere lo stabilimento di Tortoreto e delocalizzare in Polonia, dove possiede un polo industriale. Visto come si erano messe le cose, noi abbiamo iniziato la mobilitazione e avviato la lotta sindacale”.

Con una serie di confronti, che hanno visto anche la partecipazione dell'allora presidente del Consiglio Conte, i sindacati hanno provato a scongiurare la temuta ristrutturazione aziendale e la cassa integrazione. Questo perché, alla fine della cig, sarebbero partiti esuberi e licenziamenti collettivi. I sacrifici economici dei lavoratori e delle lavoratrici eviteranno, almeno fino al prossimo anno, la chiusura del sito.

“Dopo attente valutazioni – continua la delegata della Fiom – abbiamo scelto di chiedere alla dirigenza della Benafence i contratti di solidarietà. Il nostro obiettivo era semplice: mantenere tutte le maestranze per almeno un anno. La trattativa è stata lunga, ma dopo mesi di discussione abbiamo ottenuto quello che volevamo. Anzi, possiamo dire di essere andati oltre le nostre aspettative”.

Il nuovo accordo garantisce il contratto di solidarietà fino al 30 giugno 2022 e tutta una serie di altri benefici a favore dei dipendenti. “Quanto firmato – riprende Innamorati – prevede che l’azienda riconosca ai lavoratori un’integrazione del trattamento di cassa integrazione straordinaria, pari al 70% della retribuzione persa. Inoltre, niente tagli alla tredicesima e al tfr. Nel corso dei prossimi dodici mesi, infine, saranno valutati anche i requisiti minimi pensionistici”.

I sindacati e il management della Betafence si sono impegnati a monitorare l'evoluzione del mercato e delle vendite, con la promessa di incontrarsi ogni 90 giorni e valutare insieme se ci sono le condizioni per estendere il contratto di solidarietà. “Tra un anno capiremo se si potrà continuare e a quali condizioni”, conclude la sindacalista: “Ora ci saranno investimenti e formazione, ma ssaremo sempre attenti a evitare delocalizzazioni e licenziamenti”.