La Fiom Cgil boccia l'accordo tra Cnhi e Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr sull'erogazione straordinaria decisa dal gruppo a fronte di risultati estremamente deludenti rispetto agli obiettivi posti dal contratto collettivo specifico. "Riteniamo insufficienti le quantità economiche previste e la modalità di maturazione", si spiegano Michele De Palma (segretario nazionale Fiom) e Simone Marinelli (coordinatore nazionale automotive Fiom): "Le perdite subìte dall'inizio della pandemia sono state pesanti per i lavoratori a causa dell'incidenza negativa sul salario della cassa integrazione, della mancanza di maturazione dei ratei di ferie, permessi e tredicesima mensilità per le giornate non lavorate".

I due esponenti sindacali evidenziano che "i lavoratori hanno operato per garantire la produzione in sicurezza e la Cnhi ha perso l'occasione per riconoscere il lavoro svolto", annunciando la convocazione di assemblee in tutti gli stabilimenti per "confrontarsi e decidere con i lavoratori''. Il giudizio è arrivato al termine dell'incontro separato con l'azienda che ha comunicato come - a fronte delle richieste avanzate dalla Fiom di un riconoscimento economico ai dipendenti che hanno subito gli effetti negativi della pandemia - avesse deciso di erogare a marzo 550 euro per gli stabilimenti che non hanno raggiunto gli obiettivi di efficienza previsti e 200 euro per gli altri lavoratori di quei siti in cui un premio è stato comunque raggiunto. A marzo dunque saranno erogati 550 euro lordi per gli stabilimenti di Brescia CV, Suzzara, Bolzano, Jesi, Modena, San Mauro, Torino FPT e driveline, Pregnana, e 200 euro lordi per Foggia, Piacenza, Brescia MS, Lecce; le quantità retribuite ai lavoratori saranno riparametrate dall'azienda sulla base della maturazione dei ratei e saranno sottoposti alla tassazione ordinaria.