Il 15 gennaio è il ventottesimo giorno di presidio a Castellammare di Stabia, provincia di Napoli, per i dipendenti di MeridBulloni, dopo il tavolo al Mise nel pomeriggio del 14 gennaio. Per gli 81 lavoratori la proprietà della fabbrica ha chiesto il trasferimento dalla Campania al Piemonte. 

"La delusione ieri è stata tanta - ripetono gli addetti - ma siamo felici di poter dire che quell'unione di forze che ci aspettavamo al ministero dello Sviluppo economico c'è stata. Tutti ci hanno pienamente sostenuto e ci hanno promesso che continueranno a farlo con i fatti. Come già ribadito - aggiungono - ormai la nostra lotta è la lotta del nostro territorio, una lotta per il diritto al lavoro contro deportazioni ed emigrazioni. Le forze sindacali ci stanno guidando come sempre sapientemente e ora insieme attendiamo i fatti. Il nostro presidio continua e ringraziamo tutta la nostra comunità per l'immensa solidarietà dimostrata. La nostra lotta è la vostra lotta, quella del lavoro al Sud. Noi non molliamo".

Sulla vertenza è intervenuto anche Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania. “Il 2021 - ha detto - non è cominciato bene per le industrie della nostra regione. La vertenza Meridbulloni, in piena crisi di governo, ci preoccupa molto. Non vanno fatte speculazioni edilizie su quel sito, va garantita la produzione e il lavoro in quell’area complessa. Speriamo che il Governo metta in piedi una proposta seria affinché il Gruppo Fontana riveda la sua posizione, anche perché non si capiscono le ragioni del disimpegno su quelle produzioni, come è accaduto anche con Whirlpool, lavorano in un contesto internazionale dove c’è mercato. Non si capisce perché il gruppo voglia lasciare la Campania quando poi il gruppo Fontana, in un quadro che resta di crisi generale, continua ad avere commesse e a creare lavoro”.