“Cantieri e fabbriche dei nostri settori sono riaperti da pochi giorni e ricomincia il macabro conto degli infortuni gravi, gravissimi e mortali. Da Torino a Ragusa il copione è sempre lo stesso: aumento dei ritmi di lavoro, cantieri male organizzati, assenza di Dispositivi di Protezione, macchinari non messi in sicurezza” è quanto denuncia il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi, all’indomani dell’ennesimo incidente mortale sul lavoro, avvenuto a Ragusa, che fa salire ad almeno 5 le vittime in edilizia dal 4 maggio, giorno dell’avvio della fase 2, con la riapertura di circa il 30% dei cantieri interrotti dall’emergenza Covid.

Per Genovesi il Governo in questi mesi di emergenza Covid-19 "ha saputo compiere uno sforzo straordinario politico, normativo, economico e culturale, uno sforzo che da una parte ha prodotto la ripartenza delle produzioni nella piena tutela della salute dei lavoratori, dall’altra però non ha avuto la stessa valenza e lo stesso impatto sulla sicurezza, che continua ad essere il grande assente in tanti cantieri. Cosa aspetta dunque il Governo a far applicare quanto previsto dal Codice Appalti sull’obbligo del Durc di Congruità? Cosa aspetta ad aumentare, come promesso, l’organico di ispettori del lavoro?”

Dopo aver perso l’occasione di far emergere migliaia di lavoratori non comunitari nel settore dell’edilizia, ora il Governo “intervenga in maniera forte per combattere il lavoro nero e il dumping contrattuale, per rafforzare l’azione di presidio del territorio, per rispettare gli impegni presi. Senza una qualificazione reale delle imprese, senza un sistema sia consulenziale che sanzionatorio degno di questo nome, ogni discussione sulla ripresa economica - si parli di riforma del Codice Appalti o di riforma delle Pubbliche Amministrazioni - sarà viziata dall’idea di avere a che fare con un Governo inaffidabile ed incoerente” conclude Genovesi.