Aveva solamente 32 anni, l’autotrasportatore morto questa mattina a Vercelli all'interno della General Packaging, una azienda che si occupa di imballaggi. Stefano Manzino, questo il suo nome, è stato travolto da un muletto mentre stava effettuando una consegna. Il dodicesimo morto sul lavoro in Piemonte. Una tragedia che ci dovrebbe obbligare a tornare a porre l’attenzione agli incidenti sul lavoro, su quella che chiamiamo strage continua e silenziosa. Claudio Canato, segretario organizzativo della Cgil di Vercelli, racconta l’accaduto e sottolinea lo stato psicofisico di molti lavoratori del settore dell’autotrasporto, con ritmi e orari contingentati, condizioni usuranti, senza contare lo sfruttamento economico.

Il sindacato vercellese indirà un’assemblea nell’azienda dove si è verificato l’incidente mortale per capire proprio quali sono i tempi di lavoro per chi è alla guida dei mezzi e per chi effettua carico e scarico delle merci, mansioni che spesso sono eseguite da una stessa persona. La Camera del lavoro, come spiega Canato, "deve però rimanere sempre in campo anche per affrontare il problema della scarsa sindacalizzazione dei lavoratori, che vede tra le sue cause l’esasperata frammentazione dei contratti".