Domani, 25 luglio, secondo appuntamento a Palermo per la  campagna nazionale #NoEasyRiders, promossa dalla Cgil in otto città italiane, per affrontare la condizione lavorativa dei rider e costruire insieme ai ciclofattorini, che ogni giorno consegnano il cibo a domicilio a bordo dei loro mezzi, un futuro di dignità, diritti, tutele e sicurezza. Alle 18,15, appuntamento davanti alla sede di McDonald's di piazza Castelnuovo, per incontrare i lavoratori della multinazionale  Glovo, una delle principali piattaforme di consegne a domicilio.

Dopo la mobilitazione davanti alla sede della palermitana Social Food, Cgil, Nidil e le due categorie del commercio e dei trasporti, Filcams e Filt, incontreranno gli operatori della multinazionale per esaminare anche le differenze di trattamento lavorativo. “Una delle principali differenze – dice la confederazione in una nota – è che  i lavoratori di Glovo non hanno mai visto in faccia il datore di lavoro, non esiste una  sede fisica, tutto avviene online. Sono tutti quanti lavoratori a partita Iva o collaboratori occasionali”. Cgil, Nidil, Filcams e Filt distribuiranno volantini  informativi in cui sono riportate le rivendicazioni del sindacato e inviteranno i riders a organizzare momenti di confronto. Ai ciclofattorini saranno distribuiti i braccialetti luminosi per la sicurezza, al fine di renderli maggiormente visibili durante le consegne nelle ore serali.

Alla mobilitazione #NoEasyRiders, in corso in queste settimane, aderiscono Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. La confederazione scende in strada per stare accanto ai lavoratori del food delivery e informarli che il sindacato è da mesi in campo, con proposte legislative e contrattuali. Ad affiancare la Cgil e le categorie ci saranno i ragazzi dell'Udu, dal momento che molti riders sono studenti universitari. “A Palermo, i lavoratori del settore sono circa 300, di diverse aziende, come la palermitana Social Food e le multinazionali Glovo, Deliveroo e Just Eat – aggiunge la confederazione –. Tutti occupati con tipologie contrattuali diverse, contratti di collaborazione, partite Iva, pagati a consegna. Il comun denominatore per tutti, nelle differenti condizioni di lavoro, è la precarietà, bassi salari e scarse garanzie per la salute e la sicurezza”.

Se Nidil è la categoria che rappresenta le nuove figure professionali che emergono nel mercato del lavoro, le categorie coinvolte, Filt, trasporti, e Filcams, commercio, sono firmatarie di contratti collettivi che regolano figure riconducibili a quelle dei rider, ma non applicati. “Per noi – afferma la Cgil, motivando il senso della campagna condotta come sindacato di strada –, è chiarissimo che queste prestazioni lavorative sono a carattere dipendente, è quindi fondamentale che rientrino nei contratti collettivi nazionali. Inoltre, tutto il mondo del lavoro deve avere stessi diritti e protezioni sociali, come una retribuzione equa, il diritto al riposo, alle ferie, al tfr, alla previdenza, alla salute e alla sicurezza. Non può esserci lavoro senza diritti”.