Fisac Cgil, Fabi, First Cisl, Uilca e Unisin hanno denunciato DoValue all’Abi, con una lettera presentata nel corso del tavolo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore. Nella lettera si contestano "la chiusura nei rapporti con sindacati e lavoratori, nessuna relazione industriale costruttiva, tentativi sistematici di negare mediazione e ruolo sindacale, pubblicazione delle comunicazioni tra azienda e organizzazioni sindacali". E puntano il dito contro il "comportamento di totale chiusura e continua provocazione sia nei confronti dei lavoratori sia nei confronti delle organizzazioni sindacali che non permette di avere corrette e costruttive relazioni industriali, funzionali, a gestire in maniera condivisa, le varie problematiche in azienda".

DoValue ha annunciato l’intenzione di ridurre l’organico di 160 unità sul totale di 1.250 dipendenti con la contestuale chiusura di sette sedi su 16 (Brescia, Firenze, Lecce, Messina, Padova, Perugia, Reggio Calabria), che comporterebbe spostamenti quotidiani delle lavoratrici da 80 a 300 chilometri. Lo scorso 28 giugno le lavoratrici e i lavoratori hanno protestato con uno sciopero a cui ha aderito l’85 per cento dei dipendenti. Nel documento consegnato all’Abi, i sindacati scrivono che il "comportamento non ha consentito, a oggi, di gestire congiuntamente nessuna delle fasi previste dal piano industriale 2018-2020. DoValue tenta in modo sistematico di negare la mediazione e il ruolo sindacale, sfuggendo al confronto e agendo in modo totalmente unilaterale, fino ad arrivare a intrattenere direttamente i lavoratori su materie tipicamente sindacali e a rendere pubbliche, unico caso nel settore, le comunicazioni tra sindacato e azienda".

Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin parlano di "modello di relazioni industriali inappropriato e irrispettoso della tradizione del settore che ha sempre consentito, attraverso un confronto serio e responsabile, di trovare soluzioni condivise". Di qui la richiesta "un deciso intervento" dell’Abi "affinché si possa ricostruire un clima di costruttiva collaborazione nell'interesse dell’azienda stessa e dei lavoratori".