Sciopero oggi (giovedì 23 maggio) per l’intera giornata dei lavoratori di Anpal servizi, la società partecipata al 100 per cento da Anpal, l’Agenzia del ministero del Lavoro che coordina le politiche attive dell’occupazione. A proclamare la protesta sono Fisac e Nidil Cgil, Cisl First e Uilca Uil, allo scopo di denunciare “un panorama di assoluta incertezza rispetto alla stabilizzazione di tutto il personale precario”. Presìdi sono previsti in tutta Italia: segnaliamo quelli di Pescara (alle ore 11 davanti alla sede dell'Agenzia, in via Passo Lanciano), di Roma (alle ore 11 presso la sede nazionale, in via Guidubaldo del Monte 60), di Torino (alle ore 11 alla Regione Piemonte, in via Magenta 12).

Anpal Servizi impiega 530 collaboratori e 137 contratti a tempo determinato, e di questi saranno stabilizzati non più di una ventina. "I contratti in scadenza sono tanti, i primi 13 a tempo determinato scadono a fine maggio", spiegano i sindacati, chiedendo anzitutto la proroga dei contratti in scadenza, in vista di un piano pluriennale di stabilizzazioni. “In questo quadro desolante - continuano Fisac e Nidil Cgil, Cisl First e Uilca Uil - s’inserisce la partita dei cosiddetti ‘navigator’, 3 mila lavoratori che saranno inseriti con contratti di collaborazione fino ad aprile 2021, nuovi precari che si sommano ai più dei 600 precari storici di Anpal Servizi. Una situazione paradossale”.

Fisac e Nidil Cgil, Cisl First e Uilca Uil evidenziano “l’ipocrisia di voler potenziare le politiche volte ad aiutare i disoccupati utilizzando lavoratori che ogni giorno, da anni, combattono e sono costantemente preoccupati per il loro futuro professionale, cui si aggiungeranno nuovi precari che dovranno accettare le stesse condizioni di lavoro”. I sindacati, dunque, contestano “la mancata proroga dei contratti scaduti e in scadenza, l’assenza di volontà di avviare il processo di stabilizzazione per i collaboratori a tempo determinato (secondo quanto previsto dal decreto 4/2019, convertito con legge 26/2019), nonché l’assenza di volontà di superare il precariato a fronte dell’ingresso di 3 mila nuovi collaboratori e conseguente avvio stabilizzazioni anche per i collaboratori”. Lamentano, infine, anche il “mancato rinnovo della parte economica, che contemplerà la rivisitazione dei minimi tabellari, welfare, previdenza e premio di risultato” e “il mancato avvio del piano di adeguamento salariale per i dipendenti, e di adeguamento salariali e riconoscimento dell’anzianità per i collaboratori”.