Stamattina centinaia di metalmeccanici provenienti in delegazione da tutta l’Emilia Romagna hanno manifestato solidarietà ai lavoratori della Frama Action, in presidio davanti alla Prefettura di Modena. Il rischio che vivono i lavoratori è di vedersi licenziati da una proprietà che vuole delocalizzare altrove le produzioni a più alta redditività. Al danno rischia di sommarsi la beffa delle azioni legali, che potrebbero colpire tutti coloro che manifestano per difendere il proprio lavoro. Una delegazione sindacale è stata ricevuta dal prefetto, che ha ascoltato con attenzione le richieste di ripresa di un confronto e si è impegnato a coinvolgere direttamente il ministero del Lavoro, vista l’importanza della vertenza.

I rappresentanti della Fiom nazionale, regionale e territoriale hanno ribadito la necessità di avere leggi che impediscano le delocalizzazioni e garantiscano in concreto il diritto dei lavoratori a difendere il diritto al lavoro. "È necessario che la legge tuteli i lavoratori e non li penalizzi come con il decreto sicurezza. La difesa del lavoro non può essere trattata come un problema di ordine pubblico ma sociale e politico: le imprese devono dar seguito agli obblighi della responsabilità sociale. È inaccettabile che un'azienda delocalizzi con una procedura di pochi giorni. La Fiom ritiene questa vertenza importante per i lavoratori coinvolti, ma è un campanello d’allarme di una condizione che potrebbe allargarsi visto il rallentamento dell’industria e la ferma volontà di alcune imprese di mantenere profitti a scapito dei lavoratori", dichiara Michele De Palma, segretario nazionale Fiom, che ha partecipato al presidio davanti alla prefettura di Modena.

"È necessaria la massima urgenza per affrontare la situazione dei lavoratori della Frama Action al Ministero del Lavoro come dichiarato oggi dal Prefetto. Ma è altrettanto necessario che governo e Parlamento intervengano sul decreto sicurezza e sulla normativa in materia di delocalizzazioni per impedire che altri lavoratori si possano trovare nelle medesime condizioni”, conclude il dirigente sindacale.