Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil della Calabria annunciano lo stato di agitazione del comparto delle telecomunicazioni a causa della perdita di posti di lavoro che si registra nel settore. I sindacati ricordano che "lo scorso 12 giugno veniva raggiunto un importante accordo al ministero dello Sviluppo economico tra Tim e le organizzazioni sindacali nazionali di categoria, che si prefiggeva la salvaguardia del perimetro occupazionale interno all'azienda attraverso l'applicazione di un contratto di solidarietà difensiva (12 mesi per 29.456 lavoratori) e il ricorso a prepensionamenti volontari incentivati, e di garantire la sostenibilità sociale nella gestione degli appalti".

Un accordo salutato trionfalmente dal ministro Di Maio (che aveva twittato la risoluzione della vertenza Tim ancor prima della sottoscrizione dell'accordo) e che - rilevano i sindacati - aveva trovato "il plauso dei sindacati che consideravano l'accordo lungimirante in quanto non si limitava alla gestione difensiva degli esuberi, ma dava una prospettiva di lungo termine all'intera filiera delle telecomunicazioni. Ebbene, a oggi, possiamo affermare che nessuno degli impegni assunti è stato mantenuto".