Flat Tax, diversamente calibrata: questa è la proposta cardine del programma elettorale sia della coalizione del centrodestra sia delle diverse forze che compongono lo schieramento. Insieme, ovviamente, all’obbiettivo dell’abbassamento delle tasse senza menzionare come sostenere il welfare pubblico. Per il centrosinistra, invece, occorre abbassare le tasse sui redditi da lavoro e da pensione più bassi attraverso la riduzione del cuneo fiscale. E poi bisogna mettere in campo una seria lotta all’evasione e all’elusione fiscale.

Centrosinistra
Per il Pd-Italia democratica e progressista, l’obiettivo della riforma fiscale deve essere quello di dar vita a un sistema: “equo e progressivo”, così come previsto dalla Costituzione. Per raggiungere questo scopo propone di “realizzare una riduzione del carico Irpef, a partire dai redditi medi e bassi e una razionalizzazione delle agevolazioni fiscali, trasformando quelle di valenza sociale (spese sanitarie, scolastiche, ecc.) in erogazioni dirette ai contribuenti, compresi gli incapienti. Vogliamo aumentare gli stipendi netti fino a una mensilità in più, con l’introduzione progressiva di una franchigia da 1.000 euro sui contributi Inps a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati (a invarianza di computo ai fini pensionistici), destinando a tale scopo il recupero di evasione fiscale fissato come obiettivo dal Pnrr entro il 2024. Vogliamo introdurre una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia, con l’obiettivo di aumentare l’offerta di lavoro, dare impulso all’occupazione femminile, far emergere il lavoro nero e favorire il ritorno nel mondo del lavoro, dopo il congedo di maternità obbligatorio. Proponiamo zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni. L’Irap va progressivamente superata, garantendo l’integrale finanziamento del fabbisogno del sistema sanitario e la partecipazione di tutti i redditi al finanziamento del welfare universale”. Per questa forza politica “ridurre drasticamente l’evasione fiscale è un obiettivo chiave del nostro programma”.

Verdi e Sinistra sostengono che la giustizia fiscale sia un miraggio, per questo innanzitutto occorre impegnarsi in una seria lotta all’evasione. Occorre poi redistribuire il carico fiscale a vantaggio dei redditi più bassi: “Proponiamo di alzare a 12.000 euro la quota di reddito esente da imposte, per poi applicare un’aliquota mobile crescente sul modello tedesco, che arrivi al 65% per i redditi superiori ai 10 milioni di euro. Vogliamo abolire l’Imu e l’imposta di bollo sugli investimenti, per adottare un’imposta patrimoniale personale, unica e progressiva, che gravi sull’insieme di tutti i beni mobili e immobili, di qualsiasi natura. Prevediamo in questo modo di aumentare la tassazione sui patrimoni o superiori a cinque milioni di euro, con un’imposta progressiva che cresca fino al 2% oltre i 50 milioni”. E poi tolleranza zero per l’elusione delle multinazionali, paradisi fiscali e tassazione degli extraprofitti dei colossi energetici.

Centrodestra
Anche su questo tema esiste un programma di coalizione e uno delle singole forze politiche. Innanzitutto riduzione fiscale per famiglie e imprese, poi estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato, introduzione della flat tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese.

L’obiettivo di Fratelli d’Italia è il seguente: “Ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare; estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato; introduzione della flat tax sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese; progressiva eliminazione dell’Irap e razionalizzazione dei micro-tributi. Cedolare secca al 21% anche per l’affitto degli immobili commerciali in zone svantaggiate e degradate. Innalzamento del limite all’uso del denaro contante, allineandolo alla media dell’Unione europea. Basta con la miope politica dei bonus, da sostituire con misure stabili e durature. Tax expenditures: revisione e razionalizzazione del sistema di detrazioni, deduzioni e agevolazioni”. La lotta all’evasione è presente nel programma di questa forza politica a partire, si scrive, dai grandi evasori. Si chiede però di abbandonare la pratica dell’inversione dell’onere della prova.

La Lega propone tre tappe per arrivare alla flat tax per tutti, insieme all'introduzione dello stesso regime fiscale per i pensionati all’estero. Chiede di abbattere l’Iva sui beni di prima necessità e di dare il via a una pace fiscale 2.0, con nuova vita al saldo e stralcio del 2019. Poi abolizione dell’Irap, dell’imposta di bollo, del “reverse charge” ormai anacronistico data l’operatività a regime della fatturazione elettronica, dello split payment nelle transazioni commerciali tra imprese private e pubblica amministrazione. Non una parola sulla lotta all’evasione

Anche per Forza Italia occorre introdurre la flat tax per tutti in tre fasi, fino ad arrivare a una tassa piatta per tutti al 23%. Contemporaneamente si afferma che bisogna ridurre il cuneo fiscale per lavoratori e imprese. E poi: “Abrogazione dell’Irap. No tax area fino a 13.000 euro. Eliminazione delle tasse di successione e donazione, partendo dall’innalzamento del valore imponibile esente per gli eredi in linea diretta o il coniuge”. E soprattutto: “Nessuna imposta patrimoniale su casa e risparmi, nessuna patrimoniale sui capitali privati e più attenzione agli incentivi utili a convogliare il risparmio privato nella patrimonializzazione delle imprese”. Infine: “Riduzione della pressione fiscale sul comparto immobiliare a partire dall’eliminazione dell’Imu per gli immobili occupati o inagibili. Estensione della cedolare secca a tutte le tipologie di locazioni, a partire da quelle ad uso diverso dall’abitativo”. Nessun accenno alla lotta all’evasione.

Il Movimento 5 Stelle mescola nello stesso capitolo del programma elettorale sia le proposte per il fisco che quelle per il lavoro. In ogni caso, sul versante tasse e tributi propone: “Stabilizzazione di ‘Decontribuzione Sed’ per proteggere e creare nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno, cashback fiscale. Introduzione di un meccanismo che permetta l’immediato accredito su conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici. In questo modo semplifichiamo la vita dei contribuenti e contrastiamo l’evasione - sostengono -. Cancellazione definitiva dell’Irap a beneficio di tutte le imprese. Taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori, per ridurre più incisivamente la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito in busta paga dallo stesso lavoratore. Cessione dei crediti fiscali strutturali. Stabilizzare l’innovativo meccanismo che ha decretato il successo del Superbonus, che è in grado di mettere a disposizione di famiglie e imprese ingente liquidità e che può essere esteso ad altre agevolazioni per investire a costi ridotti nella transizione ecologica. Maxi-rateizzazione delle cartelle esattoriali per dare ossigeno a contribuenti e imprese anche dal lato della riscossione”.

Terzo Polo
Propone una riforma fiscale organica. Per quanto riguarda l’Irpef vuole semplificare la struttura delle aliquote, unificare le detrazioni tra lavoro autonomo e dipendente. Sostiene che in un Paese moderno non può esserci una tassa che colpisce la “mera accumulazione dei fattori produttivi”, quindi propone l’abolizione dell’Irap e la “detassazione completa per gli utili trattenuti in azienda”. Indica come obiettivo, per quanto riguarda l’Iva, il passaggio a due sole aliquote e poi sostiene la "riforma della tassazione del risparmio in senso favorevole al contribuente, unificando le categorie redditi da capitali e redditi diversi di natura finanziaria”.

Unione Popolare
Il titolo del capitolo dedicato al fisco è in sé un programma: Tassare meno chi ha poco e di più chi ha pochissimo. Come ottenere questo risultato è indicato in dieci proposte, che vanno dall’allargamento della base imponibile dell’Irpef a redditi da capitale, immobiliari e finanziari, fino all’introduzione della patrimoniale; dalla riforma del catasto all’estensione della no tax area fino alla lotta all’evasione.