"Mentre le tante proposte di riforma della governance appaiono ormai impantanate su un binario morto in Parlamento, l'interesse della politica si risveglia puntualmente con il sempreverde rito spartitorio delle varie direzioni. Davvero tutto questo è desolante e non più tollerabile", A dirlo in una nota è il segratario nazionale della Slc Cgil Riccardo Saccone. "In queste ore – spiega il sindacalista – la Rai torna agli onori delle cronache per il consueto rito delle nomine. Appare del tutto evidente come la politica ormai guardi all'azienda solo e soltanto come 'riserva di caccia'. Nei mesi scorsi alcune scelte prese o in procinto di essere prese, il canone non più riscosso in bolletta o i nuovi tetti alla pubblicità compresi nel nuovo Tusmar, hanno fatto registrare un silenzio assordante e imbarazzante da parte della politica, nonostante siano potenzialmente dirompenti per il futuro dell'azienda. Lo stesso silenzio che ha di nuovo avvolto il futuro di RaiWay e, più in generale, di tutta l'azienda. La stessa cosa non può dirsi per il prossimo valzer di direzioni".