Una bambina di venti mesi, ricoverata in ospedale perché positiva al Covid, è stata accudita dalle educatrici dell'asilo nido che frequenta, ovvero il nido comunale Trilli nella periferia di Grottarossa, a Roma. Perché? Perché tutta la famiglia (madre, padre e fratello maggiore) era positiva al Covid, quindi costretta a casa, e la bimba rischiava di trascorrere giorno e notte da sola in un letto d'ospedale. Le educatrici hanno deciso allora di intervenire direttamente.

La bambina aveva contratto il virus a fine gennaio, poi le condizioni sono gradualmente peggiorate fino a imporre il ricovero ospedaliero. Con i parenti - come detto - che non potevano vederla. A quel punto l'educatrice didattica e le coordinatrici del nido l'hanno saputo: hanno deciso di stare accanto alla piccola, chiedendo la delega alla famiglia, originaria dell'Ecuador. L'hanno assistita, dopo l'orario di lavoro, dandosi il cambio e raggiungendola ogni giorno in ospedale. La bambina è stata dimessa da qualche giorno, il 21 febbraio è tornata a scuola.

L'assessora comunale alla Scuola, Claudia Pratelli, ha ringraziato così le lavoratrici: "La generosità con cui hanno offerto sostegno alla bambina e alla sua famiglia offre il volto più bello di Roma Capitale. Racconta le cose straordinarie che accadono intorno alle scuole e ai luoghi dell'educazione: solidarietà concreta e costruzione di comunità. Un ruolo insostituibile".

"La bella storia delle educatrici del nido comunale Trilli di Roma Capitale serve a ricordarci la passione e la dedizione con cui il personale dei servizi educativi scolastici comunali zero sei affronta il proprio delicatissimo e insostituibile lavoro". Questo il commento della Funzione pubblica Cgil, che attraverso questa storia rilancia la questione del lavoro. 

"A fronte di tanta abnegazione - infatti - la politica locale e nazionale appare ancora tentennante e contraddittoria. Da anni ci battiamo perché a queste lavoratrici venga riconosciuto il giusto inquadramento professionale; perché cessino le esternalizzazioni di questi servizi; perché vengano superate le norme capestro che strozzano le assunzioni dei comuni in questi settori".

La comunità nazionale non deve stupirsi per tanta dedizione, prosegue la Fp. "Le lavoratrici e i lavoratori di questo settore sanno quanto questi servizi siano importanti per i bambini, per le loro famiglie e anche per loro stessi. Crediamo che la politica locale e nazionale debbano tradurre l’ammirazione che oggi esprimono per queste lavoratrici in termini positivi - conclude -, dando una risposta fattiva alle questioni che in questi anni abbiamo posto e che ancora non ne hanno una".