In Emilia-Romagna le confederazioni e Fp Cgil, Fp Cisl,  Fns Cisl e Uilpa Polizia Penitenziaria esprimono grande preoccupazione per la situazione che si sta determinando negli istituti penitenziari della regione a causa dell’emergenza Covid, sia tra il personale dipendente che tra la popolazione detenuta, in considerazione del già importante numero di infetti presenti.

"Questa situazione - scrivono in una nota congiunta - si innesta in un contesto di pesante sovraffollamento della popolazione all’interno degli istituti, aggravatosi negli ultimi due mesi. Ciò non può che compromettere ogni procedura e protocollo di prevenzione Covid, con grave pericolo per la salvaguardia della salute dell’intera comunità carceraria. Le caratteristiche degli ambienti carcerari, la condizione di promiscuità, la difficoltà ad assicurare adeguato distanziamento e la quasi impossibilità a garantire l’isolamento delle persone contagiate, determinano un rischio inaccettabile per chi vive o lavora all’interno degli istituti".

Per questo i sindacati chiedono con urgenza di procedere allo screening di tutta la popolazione detenuta e di tutto il personale; di completare la vaccinazione - da poco iniziata - del personale dipendente, in tutti gli istituti della regione; di assegnare criterio di priorità e urgenza alla vaccinazione delle persone ristrette negli istituti penitenziari; di verificare la corretta attuazione dei protocolli di isolamento Covid e di tutte le misure di prevenzione;

"Ci rendiamo conto - scrivono - che ciò rappresenta solo una parte dei nodi strutturali che attanagliano da tempo gli istituti penitenziari del nostro paese, inclusa la nostra regione, senza che si intravedano adeguate soluzioni e assunzioni di responsabilità. Tuttavia la gravità dell’emergenza Covid richiede che si adottino misure e provvedimenti immediati, atti a scongiurare un ulteriore pesante deterioramento della situazione".