“In Liguria, a livello di annunci, sui vaccini non siamo messi male. Certo, come si dice, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Così Fulvia Veirana, segretaria generale della Cgil Liguria, sintetizza la situazione legata alla campagna vaccinale. Proprio giovedì scorso il Presidente Toti ha presentato la fase 2 della campagna che nelle intenzioni riguarda 450 mila cittadini liguri: personale della scuola - ma non dell’Università, che procederà in modo autonomo e che in altre regioni è già partita -, della giustizia, i vigili e i soggetti vulnerabili under 65. “Tutto questo sulla carta – sottolinea Veirana – perché al momento non sono stati allestiti gli hub, spesso manca il personale, spesso i vaccini – e prosegue – abbiamo ancora troppe categorie escluse da questo percorso, penso ad esempio ai vigili del fuoco”.

Ad oggi sono poco più di 200 mila le dosi di vaccini consegnate e 131 mila i somministrati. “La nostra Regione è stata duramente colpita dalla pandemia – aggiunge la sindacalista - 80 mila casi, oltre 3.600 decessi, una situazione drammatica, mitigata solo in parte grazie allo sforzo del personale socio sanitario. La Regione Liguria è entrata nella pandemia sotto organico: già prima dell’emergenza covid mancavano mille unità, di queste un quarto rappresentato da medici, è evidente quindi lo sforzo fatto in questo anno dal personale, delle strutture pubbliche e anche di quelle private che soprattutto nella prima fase della pandemia sono state abbandonate a loro stesse”.

Da tempo la Cgil chiede alla Regione un cambio di passo e di non far diventare la Liguria un territorio “ospedalocentrico”; la soluzione sta nel privilegiare le strutture di prossimità dove cronici, ed oggi i pazienti covid non gravi, potrebbero trovare la corretta assistenza senza intasare i pronto soccorso o i reparti. “Oggi il disastro è sotto gli occhi di tutti: aver deciso di razionalizzare senza tener conto anche dell’età elevata della popolazione ligure è stato miope e ora se ne pagano le conseguenze – aggiunge Veirana, che conclude ricordando l’8 marzo: “tra un paio di giorni sarà la Giornata Internazionale della Donna e in questa occasione mi piace ricordare il personale sanitario che anche nella nostra regione è composto in prevalenza proprio da donne”.

Giovanna Cereseto, Ufficio stampa Cgil Genova e Liguria