"Il diritto alla salute è garantito dalla nostra Costituzione a tutte le cittadine e i cittadini". A scriverlo in un comunicato è la Cgil Lombardia. "Il piano vaccinale nazionale, che determina le priorità per alcune fasce di popolazione, è stato validato dalla Conferenza Stato Regioni e, conseguentemente, va assunto e reso esigibile senza alcuna modifica né riguardo a Pil/ricchezza né a corsie preferenziali per i luoghi di lavoro. Non è noto come Regione Lombardia intenda organizzare la campagna vaccinale, ma certamente non possono passare principi di profitto o corsie preferenziali per alcuni". Ieri la neo assessora regionale al Welfare, Letizia Moratti, in una lettera indirizzata al commissario per l'emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, aveva chiesto tra i criteri per la distribuzione delle dosi di vaccino rientrasse anche il Pil delle regioni.