Una giornata iniziata come tantissime altre, interrotta improvvisamente da una mail. Davanti allo schermo del pc o del telefonino l'effetto è per tutti lo stesso: uno tsunami. Ci si guarda increduli con i colleghi: è l'ultimo giorno di lavoro. Per l'ultima volta si scrivono notizie, si compone un giornale, si stampa e si va in edicola. Fine. È l'ultima volta. È accaduto ai 18 giornalisti del quotidiano Il Trentino che raccontano ancora scossi la mattinata di ieri. Uomini e donne con figli, mutui e bollette che già da questa mattina devono capire come rialzarsi dopo un colpo così forte e improvviso.

L'azienda. È l’effetto - riporta la nota dell'editore - della grave crisi in cui versa il comparto editoriale, in particolare quello della carta stampata, aggravata dal perdurare della pandemia”. Destino beffardo, l'edizione odierna del Trentino andrà certamente esaurita. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, si dichiara sorpreso dalla scelta drastica del Gruppo Athesia di Michl Ebner. La famiglia da qualche anno controlla l'informazione della regione, proprietaria, oltre al Trentino, dell'Adige, dell'Alto Adige, del Dolomiten (in lingua tedesca) e di Radio Dolomiti.

I sindacati. "L’operazione nell’editoria trentina della famiglia Ebner – scrivono in una nota unitaria i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Bezzi, Grosselli e Alotti – è nata come un investimento e rischia di ridursi a una mera operazione di taglio dei costi. Auspichiamo – conclude la nota - che l’editore torni sui propri passi, apra un confronto serio con i lavoratori per trovare una soluzione meno drastica e dolorosa". L'assessore allo sviluppo economico trentino Achille Spinelli si dice pronto a mettere in atto tutti gli strumenti per sostenere i lavoratori in questa difficile transizione.

Il Trentino continuerà a pubblicare online. I tecnici conserveranno il proprio posto di lavoro. Ai giornalisti è stato prospettato un periodo di cassa integrazione a zero ore. Una soluzione inaccettabile sul piano economico e umano. Mentre non ci sono rassicurazioni per fotografi e collaboratori esterni che "da anni lavorano per poche decine di euro e che per il Trentino hanno dato l'anima. Di loro cosa sarà?