Il 26 dicembre 1965, all’età di 17 anni, Franca viene rapita da Filippo Melodia. Sarà violentata, malmenata e lasciata a digiuno, quindi tenuta segregata per otto giorni. “Rimasi digiuna per giorni e giorni. Lui mi dileggiava e provocava. Dopo una settimana abusò di me. Ero a letto, in stato di semi-incoscienza”, racconterà. Di fronte alla proposta di matrimonio del Melodia i genitori di Franca - contadini -  reagiscono in maniera inaspettata rifiutando la proposta e denunciando lo stupratore. Franca si sposerà, per amore, nel 1968. Avrà tre figli. Filippo Melodia morirà nel 1978, ucciso vicino a Modena. 

Alcuni dei suoi complici vivono ancora ad Alcamo. “Li incontro ogni tanto - diceva Franca - Preferisco evitarli, ma se non riesco li saluto e loro mi salutano, quasi sempre abbassano gli occhi. Magari anche loro sono stati ingannati, magari quello lì gli aveva detto quello che poi ha detto al processo, che io ero d’accordo a sposarlo ma mio padre no”. 

Il mio “non fu un gesto coraggioso - dirà anni dopo - Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Non ho mai avuto paura, non ho mai camminato voltandomi indietro a guardarmi le spalle. Non ho mai avuto paura di nessuno. Non ho paura e non provo risentimento Io per tantissimi anni non mi sono resa conto di quello che mi era successo. Quando mi volle vedere il Papa, il giorno del mio matrimonio, chiesi a mio marito: ma come fa il Papa a sapere la nostra storia?”.

Sull’esempio di Franca Viola, oggi poco più che settantenne, molte ragazze cominceranno a rifiutare le nozze riparatrici, ma solo nell’agosto 1981 il matrimonio riparatore sarà cancellato insieme al delitto d’onore dalla legislazione italiana e solo nel 1996 verrà approvata la nuova legge sulla violenza sessuale. 

La violenza diventerà reato non più contro la morale ma contro la persona, altri cardini della normativa saranno l’inasprimento delle pene, l’irrevocabilità della querela, la violenza presunta nei rapporti con i minori di 14 anni (una legge del 2013 introdurrà l’arresto obbligatorio in caso di maltrattamento e stalking). 

Franca Viola è una delle tante donne, spesso dimenticate, alle quali noi tutti - non solo noi giovani e meno giovani ragazze! - dobbiamo dire grazie.

Una delle tante donne per le quali dobbiamo continuare a lottare, perché “non dimenticate mai che basterà una crisi politica, economica o religiosa affinché i diritti delle donne siano messi in discussione. Questi diritti non sono mai acquisiti. Dovrete stare attente alla vostra vita”.

“Noi donne della Cgil - diceva poco tempo fa Susanna Camusso - saremo in ogni piazza, assemblea, strada o abitazione, insieme ad altre per far crescere ed affermare parole, pensieri, consapevolezze indispensabili a combattere il tentativo di farci tornare al medioevo (…) Per costruire un Paese a misura di donne e quindi migliore per tutti. Perché tutte insieme siamo una forza e vogliamo tutto!”. “Siamo le donne che hanno lottato per il nuovo diritto di famiglia, per il divorzio e la legge 194. Siamo le donne che hanno definito lo stupro reato contro la persona e non contro la morale, lottando per cancellare le norme ereditate dal codice fascista Rocco insieme al delitto d’onore, al matrimonio riparatore, allo ius corrigendi del marito, titolare di ogni potere su moglie e figli. Siamo le donne che da sempre si battono contro la violenza maschile fuori e dentro la famiglia. Siamo le donne dei Centri antiviolenza femministi. Siamo le donne che hanno lottato per il diritto al lavoro, per il valore e il rispetto del lavoro, per la centralità e il valore sociale della maternità, per i congedi di maternità e paternità, per un welfare solidale e non basato su nonne e nonni. Siamo le donne che si prendono cura delle persone, delle comunità, dei territori. Siamo coloro che tengono davvero al centro il benessere e la serenità di bambine e bambini perché è grazie a noi che bambini e bambine sono diventati soggetti di diritto. Siamo le famiglie in tutte le possibili declinazioni. Siamo le donne e gli uomini giovani, che vorrebbero lavorare e non emigrare, che rivendicano il diritto di poter decidere se, dove, come e quando costruirsi una famiglia. Siamo le donne e gli uomini che cercano di dar vita giorno per giorno ad una società accogliente, inclusiva, aperta e giusta”.

Siamo Franca Viola.