“La logica del subappalto e del massimo ribasso è diventata un tema generale”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervenuto ieri, nel corso dell’iniziativa, promossa dalla Cgil Marche e trasmessa in diretta sulla pagina Facebook, dal titolo Appalti, lavoro e legalità. “La Cgil si è interessata al problema della ricostruzione e cercherà di porla, oggi più che mai, come questione nazionale. Il punto è, però, che al momento c’è difficoltà a interloquire con il Governo. Sul decreto Semplificazione, tutti i cambiamenti operati sono il frutto di segnalazioni e non altro. Noi siamo disponibili a fare della ricostruzione una delle priorità del Paese, soprattutto perché ci vuole l’idea di una ricostruzione collegata, più in generale, agli investimenti”. Quanto al tema del massimo ribasso, Landini ha detto che “il sistema non funziona. Perciò, nel Decreto semplificazione, bisogna fare in modo che la semplificazione non metta in discussione la sicurezza e la qualità del lavoro”.  Alla discussione hanno partecipato Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, Giuseppe Santarelli, segretario regionale, Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio regionale, Giovanni Legnini, commissario straordinario alla ricostruzione post-sisma 2016, Tiziano Beldomenico, segretario regionale Fiom , Daniele Boccetti, segretario generale Fillea Cgil Marche e Daniel Taddei, segretario generale Cgil Macerata.

Il tema in regione resta centrale. A dimostrarlo i dati del settore. Secondo le stime della Cgil Marche, sono 50 mila i lavoratori impegnati nel sistema degli appalti sul teritorio; di questi oltre 13 mila addetti nei servizi socio-assistenziali, circa 12 mila nei servizi di pulizia, vigilanza, portierato e mense,7 mila nella logistica e nei trasporti e 12 mila nell’edilizia. Ovvero, il 10 per cento del totale dei dipendenti privati. Nel 2019, nella regione, sono state indette dalle stazioni appaltanti pubbliche, 1078 gare per forniture per una spesa complessiva pari a 616 milioni di euro, 1225 gare per servizi per una spesa pari a un miliardo e 454 milioni di euro e 1664 gare per lavori pari a 691milioni di euro; solo gli appalti pubblici, nelle Marche, muovono una spesa che supera i 2 miliardi e 700 milioni di euro in un solo anno, di cui oltre il 60 per cento rappresentato da concessioni ad alta intensità di manodopera.  

Per la segretaria generale della Cgil regionale, Daniela Barbaresi, “sul fronte degli appalti, il nostro sindacato ha fatto molto, con la messa a punto dei protocolli i cui risultati si stanno vedendo proprio ora. Per la ricostruzione, abbiamo bisogno di una sede e di una modalità stabili e strutturate per discutere i problemi concreti, le criticità da affrontare e gli ostacoli che, quotidianamente, incontrano istituzioni, imprese, professionisti, lavoratori e organizzazioni sindacali. Non solo: abbiamo anche bisogno di confrontarci su quali prospettive di sviluppo avere per i territori colpiti dal sisma”.