“I processi di partnership tra produttori mondiali di auto sono resi necessari dall’enorme mole di investimenti, in corso e in divenire, necessari ad affrontare le sfide del cambio energetico nell’alimentazione e nella guida autonoma. Abbiamo giudicato come un’occasione sprecata quella che avrebbe portato alla fusione di Fca con Renault-Nissan perché avrebbe consentito di affrontare contemporaneamente il tema del cambio energetico insieme a quello di un rafforzamento del nuovo gruppo nel mercato globale”. Così il segretario confederale della Cgil nazionale, Emilio Miceli, commenta le notizie concernenti, una “possibile operazione strategica” tra Fca e il gruppo Psa.

“È bene ricordare – aggiunge il dirigente sindacale – che il governo francese ha presidiato i passaggi di quel tentativo poi fallito. Ora, nel considerare le future alleanze di Fca, dobbiamo inevitabilmente partire dal preservare l’occupazione complessiva del gruppo che, insieme alle prospettive di competitività e sviluppo, deve essere la priorità in ogni futura discussione. Consigliamo, quindi, al ministro dello Sviluppo economico Patuanelli di non ridurre il proprio ruolo a quello di semplice spettatore di operazioni di mercato, ma di farsi parte attiva nella difesa del modello industriale italiano”.

“L’operazione in corso, infatti, presenta criticità che vanno valutate attentamente e riguardano la sovrapposizione dei segmenti tra i due gruppi e la necessità di integrare le piattaforme esistenti, il ruolo della ricerca e la funzione che in questa operazione avrà la componentistica italiana. Sono temi sensibili – conclude Miceli – che devono a nostro parere essere oggetto di valutazioni appropriate da parte di Fca e del governo stesso. C’è preoccupazione tra le imprese e tra i lavoratori e chiediamo che siano parte della valutazione di questa operazione”.