“La pronuncia data provvisoriamente dal Tar non ci convince. Continuiamo a pensare che siano stati lesi diritti di libertà e faremo ricorso al Consiglio di Giustizia Amministrativo”. Lo affermano in una nota congiunta Roberto Alosi, segretario della Cgil di Siracusa e Giuseppe Massafra, segretario nazionale Cgil, dopo che il Tribunale amministrativo regionale ha rigettato  la richiesta di sospensione, avanzata dal sindacato, dell’ordinanza con cui il Prefetto di Siracusa il 9 maggio scorso ha vietato gli assembramenti di persone nei piazzali antistanti gli impianti petrolchimici di Siracusa e Priolo. 

“Come si può palesemente notare - aggiungono - l'ordinanza del Prefetto non è dettata da motivi di ordine pubblico o da particolari esigenze produttive. Piuttosto quell'ordinanza nasce in virtù di pressioni politiche che calpestano i principi più elementari del diritto di sciopero, della libertà di riunione e dei principi costituzionali”.

“Ci sono inoltre aspetti di natura giuridica - continuano i due esponenti della Cgil - che lasciano assai perplessi come ad esempio il fatto che le attività produttive in questione non sono e non possono essere riconducibili alla natura di servizio pubblico, che come è noto viene regolamentato da particolari e specifiche norme, anche esse tuttavia, garantiste del diritto inalienabile delle libertà sindacali e dello sciopero”.