Una conferenza di pace che risolva l’annosa questione palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli” e una manifestazione che veda insieme i movimenti palestinesi e israeliani in Terra santa. Sono le proposte lanciate dalla Rete italiana pace e disarmo a pochi giorni dall’esplosione del conflitto israelo-palestinese e della “radicale svolta militare che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele”, e che rischia di travolgere l’intero Medio Oriente”.

La Rete, in un comunicato, condanna “l’ignobile e brutale atto di aggressione di Hamas contro la popolazione civile Israeliana, contro anziani, bambini, donne, in spregio di ogni elementare senso di umanità e di civiltà, alla quale si è aggiunta la barbara pratica della presa di ostaggi: siamo di fronte alla violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali, volti a salvaguardare le popolazioni civili dalle guerre e da ogni forma di occupazione”.

L’associazione pacifista precisa che non vi sono giustificazioni per l’operato di Hamas, neppure la disperazione e l’esasperazione del popolo palestinese, ricordando che quest’ultimo è “vittima da decenni dell’occupazione, della restrizione delle libertà, della demolizione delle case, dell'espropriazione dei terreni e delle continue provocazioni delle frange radicali della destra israeliana e dei coloni che non può trovare una risposta nell’azione terroristica e militare”.

La condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia palestinese, sia israeliana è quindi assoluta. Da qui la convinzione che Hamas debba immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese.

Sul versante israeliano La Rete italiana pace e disarmo afferma parimenti che Tel Aviv “non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua a una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga e impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani”.

“Ci appelliamo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – si legge nel testo pubblicato dalla Rete - affinché assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione palestinese applicando la formula dei “due Stati per i due Popoli”, condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana e alla resistenza armata palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche”.

Infine l’appello alle associazioni e movimenti palestinesi e israeliani a manifestare insieme in Terra Santa, “sfidando chi invece vuole distruggere con la violenza, con l’aggressione, con l’occupazione e l'assedio, il diritto dell’altro, la possibilità della convivenza e di un futuro di pace e di benessere per tutto il Medio Oriente. Riprendiamo per mano la pace”.