Un lavoratore muore alla fine del turno di notte e i colleghi continuano le attività accanto al cadavere, nascosto da una barriera improvvisata di cartoni. Sembra la trama di un film horror e invece è successo davvero, nel magazzino Amazon Den4 a Colorado Springs, in Colorado, Usa, dove la mattina del 27 dicembre Rick Jacobs, 61 anni, ha avuto un arresto cardiaco.

La denuncia

L’accaduto, inizialmente tenuto sotto silenzio, è stato poi denunciato ai media e sui social dai dipendenti del centro logistico, amareggiati e sconvolti per il trattamento riservato al collega.

"Mi sono arrabbiato perché mentre c’era un essere umano che giaceva morto nell'area di uscita del magazzino, non mi è stato detto niente: l’ho appreso mentre eravamo nella sala relax – ha raccontato al The Guardian un impiegato, che ha anche chiesto di rimanere anonimo per paura di ritorsioni -. Come è stato possibile che abbiamo continuato come al solito, quando c’era qualcuno morto al piano di sotto? Pensano che le nostre vite non abbiano importanza, che mi spazzeranno via per prendere un pacco”.

Uomini come robot

Testimoni che erano di turno hanno affermato che attorno al lavoratore deceduto sono stati posizionati grandi contenitori di cartone per bloccare l'area sul molo di spedizione in uscita dove si è verificato l'incidente. Quando gli addetti sono entrati nel magazzino per il turno successivo, non sono stati informati di quello era successo e hanno continuato a lavorare come al solito, mentre i soccorritori attendevano l'arrivo di un medico legale.

In sostanza i dipendenti hanno criticato la carenza di trasparenza, dato che non hanno ricevuto alcuna informazione fino alla settimana dopo l’incidente, e la mancanza di procedure operative standard per incidenti come questi, dato che altri decessi di lavoratori si sono verificati negli stabilimenti Amazon statunitensi.

“Non bisognerebbe chiedere a nessuno di lavorare al fianco di un cadavere, in particolare dopo averlo visto – ha detto un altro impiegato del magazzino di Colorado Springs -. Scoprire cosa era successo dopo aver attraversato la struttura mi ha fatto sentire molto a disagio, poiché qui c'è un palese disprezzo per le emozioni umane. La direzione avrebbe dovuto lasciare del tempo libero alle persone, ai colleghi, ma questo non è successo. Solo un volantino distribuito giorni dopo ci informava come ricevere consulenza sulla salute mentale”.

La risposta di Amazon

Un portavoce del colosso dell’e-commerce ha dichiarato in un’intervista che le leggi dell'Health Insurance Portability and Accountability Act e le preoccupazioni sulla privacy per la famiglia del defunto hanno fatto sì che la società non fosse in grado di rivelare dettagli sull'individuo o sull'incidente. Ha anche contestato le affermazioni secondo cui qualcuno stava lavorando vicino al corpo e che le scatole erano state utilizzate per delimitare l'area dell’incidente e a nascondere il cadavere. Sulla questione dei protocolli che la società ha per questi incidenti o delle risorse fornite ai lavoratori dopo eventi del genere, non c’è stata alcuna risposta.

Morti e indagini

Il gigante della logistica, che conta 1 milione e mezzo di dipendenti in tutto il mondo e che si appresta a licenziare 18 mila persone, solo lo scorso anno negli stabilimenti statunitensi si sono registrato quattro morti prima del decesso di Jacobs: secondo il New York Post, tre sono avvenuti in strutture nel New Jersey e il quarto in un magazzino in Pennsylvania. L’Occupational Safety and Health Administration, l'agenzia federale che opera sotto le direttive del dipartimento del Lavoro Usa, ha aperto un’indagine sui quattro decessi, uno avvenuto per infarto e gli altri tre per traumi.