Prima la tredicesima, poi la quattordicesima e dopo, gradualmente, uno stipendio sempre più basso di un po'. “In dieci anni siamo stati costretti ad accettare continui sacrifici e decurtazioni”. E’ lo sfogo dei lavoratori del Sistema Museo di Fermo che- dicono- all’inizio hanno accettato con spirito di abnegazione, ma ora sono stanchi di pagare. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e spinto la Filcams Cgil ad annunciare lo stato di agitazione a livello nazionale, è il passaggio del contratto da Turismo a Multiservizi. Questa migrazione ha comportato, per i dipendenti, un ulteriore abbassamento dello stipendio e il demansionamento. La cooperativa, a copertura nazionale, nelle Marche è concessionaria di molti spazi museali con gestioni decennali. Città strategiche per l'economia turistica e culturale della regione come Fermo, Macerata, Pesaro, Recanati, Fano e Sant’Elpidio a Mare, in alcune delle quali sono attivati progetti molti importanti e complessi.  

Alla fine del mese di dicembre 2019, la cooperativa aveva comunicato ai dipendenti l’intenzione di variare il ccnl, una scelta penalizzante dal punto di vista economico – secondo la Filcams- e anche dal punto di vista professionale. Nei mesi scorsi il sindacato ha incontrato più volte la cooperativa, ma il confronto si è interrotto durante il lockdown, mentre i lavoratori sono stati messi in cassa integrazione in deroga. Poi il colpo di scena: senza coinvolgere la Filcams - questa la denunica della categoria - la cooperativa ha sottoscritto un accordo insieme a Cisl e Uil, per traghettare i lavoratori dal contratto collettivo del Turismo a quello del Multiservizi.

“Non abbiamo ritenuto di avallare questo accodo – afferma la Filcams – in quanto applica norme che deprivano delle loro funzioni le lavoratrici e i lavoratori, demansionati e sottopagati. Un comportamento che il sindacato non può che contrastare, proclamando una serie di iniziative di mobilitazione territoriali. Secondo la Filcams, ci sarebbero gli estremi per l’avvio di una procedura per comportamento antisindacale, secondo quanto stabilito dallo Statuto dei Lavoratori. Dal 2013 ad oggi, i dipendenti del Sistema Museo hanno perso ogni anno dal 5 al 15% dello stipendio, non hanno percepito rol, né potuto usufruire dei permessi retribuiti. Lo stipendio medio è di 900 euro. “In un momento critico come quello determinato dal Covid- dicono- non possiamo essere lasciati soli”.